Domenica, 16 giugno: mentre io ho celebrato due messe gli altri due confratelli erano in foresta a visitare altre comunità. I canti erano lunghi. In tutto le due messe sono durate 4h30. Erano in rito zairese abbastanza solenne. Alle 12 ho pranzato e poi sono andato a visitare un anziano moribondo assistito dall'unico suo figlio rimasto in vita. Il cortile era stato “strappato “ al corso d’acqua vicino. Il terreno era molto umido. Sia sua moglie che altri figli morirono prima, forse per sclerosi a placche. Giaceva su un lettino con una stuoia slabbrata e aveva una tela malandata per lenzuolo. Con fatica mi ha detto qualche parola. Ero seduto sul bordo di una sedia a sdraio piuttosto sporca. Non avevano altro per farmi sedere. Mi sono intrattenuto là 20’ e poi ho fatto ritorno alla parrocchia.
Ieri il mio confratello Duilio, mi ha confidato di avere la scabbia al braccio sinistro. Molta gente soffre di scabbia. Lui ha l’abitudine di prendere in braccio i bambini e molti ce l’hanno. Il contagio è presto fatto.
Trasloco. Sia ieri sera ma specie oggi ho dato molto tempo per svuotare il mio ufficio-stanza. Entro la fine del mese deve essere pronta per accogliere il nuovo parroco mentre io andrò altrove. Alla fine del mese lo saprò. Ho dato la mia piena disponibilità per andare dove c’è più bisogno. Molti libri e altre cose che procurai alla comunità resteranno qui . Il cambiamento mi obbliga a distaccarmi da tante cosette care e anche abitudini acquisite. Delle relazioni vengono meno per cominciarne altre di nuove.
Credo che la Missione ha senso quando guardo la mia vita come un dono per la Chiesa. Questo dono va dove c’è bisogno. La vita -possiamo dire- è un cammino che si fa in compagnia di altre persone che non sono sempre le stesse.
Mercoledì 19: stamani dopo la Santa Messa delle 6h15 ho dato i sacramenti dell’iniziazione cristiana a due giovani handicappati mentali e fisici, Claude e Clementine. Le loro mamme e qualche altro li accompagnavano. Non ho seguito il rito di sempre programmato per della gente sana. Sono stato breve e sintetico. Vorremmo costruire una piccola struttura per accogliere gli handicappati del quartiere durante il giorno. Molti di loro sono quasi abbandonati dalla famiglia che si sente impotente a gestire il familiare molto bisognoso. Una donna anziana aveva preparato le due famiglie all'avvenimento di oggi. Era contenta più di tutti per avere riuscito a portare a termine la loro preparazione. Ci sono molti malati di epilessia.
Domenica 30 giugno: 21h45: la settimana passata fino a giovedì ero in foresta. Sono stato in safari sei giorni. Ho incontrato tante persone e qualche autorità civile. Ho fatto sentire loro l’unità della parrocchia nonostante la distanza dal centro. Ho sottolineato l’importanza della fedeltà agli incontri periodici del settore per mettere in comune la vita locale e camminare uniti. Ho visitato degli anziani che ormai non hanno più le energie per allontanarsi dal loro cortile. Tocca a noi sani stare più attenti a loro. Siamo alla fine dell’anno scolastico e già bisogna pensare al nuovo. Le vacanze scolastiche degli alunni non devono trasformarsi in vagabondaggio ma divenire un tempo di aiuto alla famiglia nella campagna. L’ultima notte è stata marcata da tanta pioggia. A fianco del mio letto pioveva dentro. Ho fatto ricorso ad un sacco di nylon per proteggere il mio corpo dalle gocce che rimbalzavano dalla terra al letto. Al mattino ho bevuto raramente del caffè. Ormai so stare a digiuno a lungo mentre al centro bevo spesso durante la giornata del tè o caffè. Raramente offrono della frutta mentre al centro sono spesso in refettorio a mangiare delle banane o papay. Nei villaggi non ho riposo pomeridiano mentre al centro alle ore 12h15 c’è l’abitudine della pausa pranzo e riposo. Comunque della sonnolenza mi prende.
Domenica 14 luglio: 21h30; Mi sono lavato col secchio. Ora mi sento meglio. Il consiglio provinciale dei Comboniani in Congo è finito già da tre settimane e non so ancora quale sia la mia nuova destinazione. Il caro confratello, padre provinciale mi chiede di avere pazienza. Il suo “dialogo” con altri confratelli lo affatica… Ho cominciato ha dire apertamente la notizia del mio trasferimento. Ma preferibilmente non ne parlo. C’è chi mi cerca e insiste per avere un regalo-ricordo.
Domenica 21 luglio: la mia destinazione non è ancora definita ma un pochino illuminata: andrò in una delle comunità della mia regione nordest. Per intanto posso decidere la “porta” d’uscita dal Paese: la frontiera ugandese. A Kampala prenderò l’aereo lungo percorso a destinazione dell’Europa. Oggi sono stato nel villaggio di Maika a 7 km. C’erano difficoltà d’intesa tra gli “anziani” della comunità. Dopo due ore d’incontro abbiamo cominciato la Messa. Alla fine ho annunciato il nome del nuovo catechista e del suo assistente. C’era soddisfazione in tutti per la ritrovata intesa e serenità. Verso le 14h abbiamo pranzato. Stretti in 4m2 abbiamo pranzato in 5,dentro una casettina: pollo e riso, pasta di manioca, salsa di manioca e banane crude cotte.
Giovedì 25 luglio: 22h26: ieri mattina alle 10h30 ho celebrato una messa in un cortile confinante con un acquitrino. Lui e lei avevano convissuto 40 anni senza pensare di benedire la loro unione. Ora lei, Elisée ha una macrofilaria. I suoi piedi sono diventati quelli di un elefante. Sono piagati e puzzolenti. Lui, Maurice, è diventato quasi cieco ad un occhio.. La piccola comunità del quartiere ha ben cantato e suonato. Un bel gruppo di giovani ha animato la messa e il post-messa. Anzi mi hanno offerto da mangiare fagioli e riso. Una pioggia torrenziale cominciò giusto dopo la messa. Due teloni di camion erano stati preparati ma erano pieni di buchi. L’acqua scorreva ai piedi e cadeva da sopra. Sono arrivato a casa bagnato. Tutti hanno avuto qualcosa da mangiare.
Domenica 28 luglio: 22h Oggi il vescovo ha intronizzato il nuovo parroco. Mentre io ho ricevuto un piccolo saluto di ringraziamento e un tessuto locale con l’immagine dalla santa locale Anuarite. Conto celebrare per l’ultima volta domenica prossima. La messa è stata solenne. Poi abbiamo preso la colazione alle 10h30. Alle 11,30 nel cortile della scuola contigua vari gruppi di preadolescenti e giovani si sono alternati con danze degli antenati e altri con musica attuale e testo di circostanza ci hanno intrattenuti. Tutti sono stati contenti. L’organizzazione è stata migliore del passato. Più tardi mi sono messo in stanza a fare ordine tra le mie cose da lasciare o portare via. Lascerò le mie cose in casa a Isiro non sapendo ancora la mia nuova destinazione. Sarà probabile che mi mandino di nuovo a Dungu a 215 km a est verso il Sudan in zona ELRA, zona rossa quanto alle mappe della sicurezza internazionale. Chi opera là, esercito e agenti internazionali riceve un salario elevato perché il rischio è maggiore.
Suore Domenicane
Maggio, Visitazione
Viva Fatima
Verso la Grotta
Benedizione alla Grotta di Fatima