Cari amici, parenti, benefattori e lettori vari, come san Francesco vi saluto: Pace e Bene.
Questo mese
di ottobre 2021,ha un valore particolare per me. Esso mi evoca la cifra 40 cioè
40 anni fa avevo 27 anni quando monsignor Bortignon, vescovo della Diocesi di
Padova mi ordinò sacerdote nel duomo di Cittadella, era un sabato. La comunità
degli studenti comboniani di Padova animò i canti mentre il giorno dopo, domenica
la corale dei cugini Golin di Cavazzale (VI) animò la “ prima messa”. Il
parroco, monsignor Antonio Miazzi fu molto attento a curare il protocollo della
cerimonia e l’accoglienza dei sacerdoti
ospiti. La domenica mattina andando a piedi
in chiesa accompagnato dalla sfilata delle majorette e banda Ciro
Bianchi, confidavo brevemente a mia mamma una emozione mia: “ Quello che stiamo
facendo non è teatro ma è la risposta ad una chiamata di Dio a cui crediamo”.
Gesù Cristo ci chiama tutti ad agire come membra attive del suo Corpo mistico.
Insieme viviamo la solidarietà universale
che papa Francesco sottolinea nei suoi interventi ed encicliche come
quella di “Tutti fratelli”. A proposito questa mattina è venuta a salutarmi una
anziana signora, Bernadette vedova da tanto tempo, senza figli, anzi ne aveva uno che si ammalò mortalmente quando era
prossimo a terminare la scuola secondaria. Lei rientrerà presto a Isiro, città
lontana 130 km dove io vissi sei anni e dove la conobbi impegnata in
parrocchia. Ora soffre da tempo ad una anca che le rende ogni spostamento una
sofferenza. Nonostante abbia pochi soldini in casa e nessun conto in banca e
nonostante nessun membro dei suoi fratelli fosse disponibile ad aiutarla, si
decise di prendere il pullman (da alcuni mesi la strada nazionale è diventata
percorribile anche da grossi veicoli) per venire nel mio paese in foresta a
farsi visitare dal nostro confratello medico.Arrivò verso mezzogiorno senza avere un indirizzo di riferimento dove
alloggiare. Lei non può pagarsi l’alloggio come altri nei piccoli alberghi qua
e là o casette di privati. Al suo arrivo al mattino alla fermata dei Bus un
piccolo venditore vedendola molto in difficoltà a camminare le pagò una
taxi-moto fino all’ospedale lontano 500m. In serata lei ritornò di nuovo da lui
che le offrì pure l’alloggio a costo zero. La generosità della famiglia che
l’accolse le fece riconoscere la vera fede di quella famiglia. Già da domani
farà attenzione al passaggio quasi giornaliero del bus che la riporterà a casaL’ospedale
ha 140 posti letto. Ogni paziente ricoverato deve avere una guardia-malati.
L’ospedale attira molti ospiti che vengono da lontano fino a 500 km. I
contadini vendono in fretta i loro prodotti della terra e a “buon” prezzo!! Mentre il confratello medico cura il corpo il
parroco oltre ai gruppi parrocchiali
gestisce il settore scolastico. Le scuole primarie sono più di venti e
secondarie una decina. Abbiamo un convitto scolastico per bambini pigmei. La grossa spesa è quella alimentare e il
salario a 15 classi della foresta
frequentate da pigmei. Contiamo molto
sulla Provvidenza divina. Il fenomeno della malattia e il fatto della morte
sono spesso considerati in modo a noi distorto. La relazione con la natura è da migliorare molto; aumentano le motoseghe
nella foresta mentre le api diventano rare. C’è
l’abitudine di distruggere le arnie naturali e di mangiare tutte le
larve insieme al miele.
La nostra
presenza di comunità missionaria internazionale
è bene una occasione per vivere dei valori cristiani con una visione
umana positiva che migliora le relazioni sociali e che è un richiamo a Gesù
Cristo, figura del Padre eterno e di tutti i popoli.
Un caro
saluto, padre Franco
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