Kampala
(Uganda) il 11-08-16 Giorno di santa Chiara
Dopo
una lunga giornata di viaggio sono arrivato qui ieri sera alle 22 davanti al
cancello con guardiano della procura dei Missionari comboniani. Mi ero alzato
in Italia alle quattro. Il grande aereo da Bruxelles aveva circa 50% passeggeri
africani. Il mio tempo in Italia è durato quasi quattro mesi e mezzo. E’
passato in fretta. Ho avuto tanti belli incontri. Ho rinnovato il mio
passaporto e fatto molti esami medici. Ora mi restano ancora 800 km (620 in Uganda
e 200 in Congo). Viaggerò in bus domani notte. La strada è asfaltata fino alla
frontiera e è sterrata in Congo. Quindi al mattino prenderò un altro bus aldilà
della frontiera. Ho bisogno di farmi
aiutare per passare la frontiera. Ho fatto l’errore di non interessarmi prima
per avere la disponibilità di un
accompagnatore. Le distanze sono grandi. Dove passo c’è abbastanza sicurezza
sociale. I ribelli della LRA sono lontani 150 km. In questa casa comboniana c’è molto via vai
di chi parte e arriva dall'estero o dalle savane ugandesi. Conosco poco l’inglese e ciò mi mette a disagio. Per il resto l’accoglienza è buona. La casa
della nunziatura vaticana è confinante. Sono in un quartiere della media
borghesia. La città di Kampala sorge su tante piccole colline. Siamo a 1000 m
d’altitudine. Il clima è buono. Forse riuscirò a visitare la tomba di padre
Gianni Nobili. Era rientrato in comunità a metà gennaio e poi all'inizio di
aprile ebbe un ictus. Si sperava di salvarlo portandolo con un piccolo aereo al
miglior ospedale della capitale ma fu invano. Ora è sepolto nel giardino della
nostra casa-noviziato a 20 da Kampala. Aveva 75 anni ed era originario di
Sondrio. Ogni decesso fa soffrire molto. Lui dava un tono di grande accoglienza e fiducia alla gente e di coesione tra noi
confratelli. Guardando la mia agenda telefonica e di appuntamenti ripenso a tante persone care che ho
incontrato e che mi hanno aperto il cuore. Le presenterò a Dio Padre e alla
Madonna perché le protegga. Vi allego
delle foto che mi hanno marcato in questi mesi: incontri con amici, con parenti
e familiari, tra missionari anche laici e il vescovo di Padova quale grande
pastore che invia i suoi amici ad annunciare la Buona Notizia. Segni cristiani
come la croce e la statua della Madonna che evocano l’amore di Dio Padre e
proteggono i nostri soldati caduti sul Grappa, ma non solo, anche noi vivi.
Amici Pane Spezzato
Parenti Barin a Noale
Cena di classe di ex compagni d seminario
Addio a Padre Alex Guarda
Foto funebre Gianni
Il vescovo Cipolla di Padova incontra i missionari in vacanza
Medjugorie, cammino accidentato di Via Crucis
Sacello dell'Ossario sul Grappa
Madonnina del Monte Grappa
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