Situazione precaria a Dungu: voci contraddittorie su numero sfollati
“Sono segnalati movimenti di gruppi di sfollati a Dungu, Ngilima e nella città sud-sudanese di Yambio, ma nessuna notizia di ulteriori violenze”: lo hanno detto alla MISNA fonti delle Nazioni Unite a Kisangani e il portavoce militare della missione dell’Onu nel paese, in riferimento agli attacchi attribuiti ai ribelli ugandesi dell’Esercito di resistenza del signore (Lra) che nelle ultime settimane hanno interessato la Provincia orientale congolese. “Impossibile in questo momento fornire stime certe sul numero degli sfollati ma probabilmente si tratta di poche migliaia anche perché l’area non è densamente popolata” ha aggiunto il portavoce dell’Onu smentendo indirettamente stime più esagerate diffuse da alcuni mezzi di stampa. Le stesse fonti hanno riferito dell’uccisione da parte di alcuni abitanti di Ngilima (a 45 chilometri da Dungu) di un ribelle dell’Lra che si trovava insieme alla sua compagna ora tenuta prigioniera. Ieri, fonti umanitarie avevano confermato che a causa della difficoltà negli spostamenti aggravati dalla pioggia e dai blocchi stradali dei ribelli, un numero imprecisato di civili stava lasciando la zona camminando a piedi attraverso la foresta; di certo, almeno 1200 sfollati sono arrivati in Sud Sudan a Yambio dopo aver marciato per quattro giorni in cerca di un luogo più sicuro. Nei giorni scorsi i vertici dell’Lra - da due anni impegnati in un delicato e faticoso negoziato di pace con Kampala - avevano smentito qualunque coinvolgimento negli attacchi i cui contorni restano tuttora poco chiari anche per l’isolamento in cui si trova Dungu. [GB]
Informazione ricevuta dal sito MISNA
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