martedì 26 febbraio 2008

Festa delle donne


Ecco una fotografia di una alunna che per pagarsi le spese scolastiche viene a venderci legna per la nostra cucina. Un indice di sviluppo di una tribù è il tasso di scolarizzazione femminile. E' tendenza generale trattenere le ragazze nei lavori di casa o della campagna. Presto ricorre la festa dell'otto marzo e quindi delle donne. Nella nostra cittadina ci sarà una sfilata di donne per la città, organizzata dalle autorità civili.
Noi in parrocchia organizzeremo delle conferenze e proietteremo il film: Ester, coraggiosa donna ebrea che ama e salva il suo popolo.


vostro p.Franco
 

Il Regno di Dio


Il Regno di Dio non ha confini. Ogni fiore ne è una sfaccettatura e ogni volto una Incarnazione.
Ciao e buona giornata....vostro p. Franco
12.02.08

sabato 23 febbraio 2008

Gloria


Gli uccelli cantano nell'eterna estate del Congo.
Che canti anche il cuore di ogni bresciano le lodi a Dio Creatore.
 
 

Stagione secca


Domenica, 10.02.08 21h11=20h11 in Italia

Da tempo non scrivo alcun commento sulla mia vita di Missione. E’ mia intenzione visitare molti villaggi soprattutto lontani piu’ di 40 km che abbiamo trascurato l’anno passato, durante la stagione delle piogge. In questo nuovo anno ho già passato molti notti nei villaggi. Alcuni mi erano completamente nuovi. Oggi sono rientrato alle 17h40 dopo essere partito il mercoledì delle ceneri al mattino. Ogni giorno ho incontrato un villaggio dove ho ripetuto le stesse letture della messa del mercoledì, toccando il tema della Quaresima.

Stasera si è concluso il torneo africano di calcio e l’Egitto ha vinto una seconda volta la coppa. Nelle mie omelie ho accennato al calcio africano e alle partite di allenamento, senza le quali non si può vincere nessuna competizione. Cosi nella vita spirituale è necessario provare, esercitare il proprio carattere per conoscere se stessi nelle prove, difficoltà della vita e non perdere la battaglia con se stessi cioè con “l’uomo vecchio”che cerca il dominio sul mondo e il possesso delle cose. Gesù è il nuovo Adamo che non cede alle tentazioni del potere mentre è nel deserto e soffre la fame, cioè digiuna per esercitare la sua volontà umana a non accettare tutte le cose facili e belle ma contro gli uomini. Ho invitato le piccole comunità a prendere sul serio il lavoro comunitario del villaggio di ogni giovedì mattina e poi ad autolimitarsi nella bevanda alcolica. Quasi ogni adulto dei villaggi è proprietario di piante di palma da vino, che lui stesso pianto’. La linfa di questa pianta è molto zuccherina quando è fresca. La stessa linfa viene fatta fermentare e poi distillata. Piace anche a me. Donne e uomini ne bevono in grande quantità, soprattutto la domenica pomeriggio e durante gli interminabili riti funebri. Ci sono grandi foreste di canne di bambu’.

La gente si serve di due pezzi di canna per creare la distillazione. La linfa fresca si presenta come latte, bianca e schiumosa. In questa settimana ho percorso un sentiero di cinque ore e mezza a piedi. Era al 70% in foresta. In tutto ho fatto 11 ore a piedi e fatto tappa in 4 villaggi. Ero distante 65 km dalla città di Isiro. L’emozione più grande l’ho avuta al passare 200m di palude. Un giovane mi ha sempre accompagnato o dato la mano, mostrandomi dove mettere i piedi sulle erbe galleggianti e fangose e nere. Il livello dell’acqua era basso, circa di due metri. Su più tratti ho camminato sulle canne di bambù che sprofondavano, anche di 20 cm, sotto il peso della persona. In due momenti soli sono sprofondato con una gamba fino al ginocchio. L’acqua era putrida. Ho avuto modo di vedere sulla gamba di un giovane una sanguisuga di quasi 3 cm. Aveva come una testa alle due estremità. Era nera e del diametro di una penna bic. La bestiolina non aveva avuto il tempo di mordere la gamba. Quando morde per succhiare il sangue lascia una buona ferita. Durante il mio viaggio ho lavato più volte i miei jeans ma in modo sommario. Sono arrivato a casa che puzzavano della palude. Ogni giorno li ho infilati anche se erano ancora umidi. In questi giorni infatti il tempo è stato piovoso, pur essendo il tempo della secca. Ho usato molto degli stivali che mi lasciavano sentire le pietre e radici degli alberi che calpestavo. Nel mercato di Isiro non c’è roba di buona qualità. Ritornando ho trovato due corsi d’acqua cresciuti di livello a causa delle piogge. I miei stivali puntualmente si sono riempiti di acqua. L’acqua mi arrivò al massimo poco sopra al ginocchio. Alcuni tratti di savana erano stati un pò liberati dalle erbe alte e non ancora date alle fiamme. Circa 400 m di savana erano con erbe alte tre metri che volevano entrare nella bocca e negli occhi. Su alcuni tratti di savana sono passato colla motocross vicino al fuoco la cui fiamma però non superava i due metri e poi non era esteso.La gente brucia la savana in genere alla sera, quando è più facile controlllare il fuoco ed è meno caldo. Ieri ho appreso la triste notizia che la chiesetta e due casette adiacenti di una nostra piccola comunità hanno preso fuoco, durante il giorno, a causa del fuoco vicino della savana. Avevo dormito là la prima domenica di febbraio.



Là mi aiutarono a riparare la foratura della moto dopo due ore di cammino e di spinta in mezzo alla savana. Ero solo; erano le ore 16; era impossibile che da solo potessi riparare la moto. In oltre mi accorsi di avere la gomma della piccola pompa fesa in due punti e la colla esaurita. Ricorremmo alla pianta di caucciù che si trova qua e là. Quella domenica forai una seconda volta alle 17h10 quando già attraversavo un villaggio. Allora mi fermai dal catechista; un giovanotto del villaggio e un papà in moto che era ospite là mi ripararono di nuovo la stessa ruota che aveva il copertone disastrato. Alle 19h30, osai ripartire e arrivai in città dopo due ore di viaggio. La settimana prossima uscirò meno, solo due notti e fino a 50 km. Queste ultime tre settimane sono state stressanti. Sono stato molto fuori tra la gente e sempre alloggiato in qualche modo. I miei vestiti puzzavano di fumo perché alla sera stavo intorno al fuoco. Non mi è mai mancata la mia acqua bollita. L’ultima che ho bevuto era stata bollita in un villaggio, sapeva di fumo. Qualche volta mi sono dissetato bene con l’aiuto di un limone. Come sono arrivato in comunità ho mangiato tanta frutta che mi era mancata e che la gente non ha l’abitudine di offrire. Finalmente ho potuto gustare di nuovo un pavimento non più di terra polverosa ma almeno di cemento!
CIAO VOSTRO p.FRANCO



Quando arrivo in un villaggio la gente viene avvertita tramite il suono della campana. Si tratta spesso di un vecchio cerchione di camion, il cui squillo va lontano. Alla fine di gennaio dopo quasi una settimana di safari ho fatto visita alla Missione di Mungbere, lontana 130 km da Isiro. Là all'ospedale gestito dai Comboniani, mi hanno detartrato i denti. Ora luccicano! Passai molte ore a leggere materiale comboniano e preparai la meditazione da tenere ai Comboniani di Isiro, il primo lunedì del mese. Là incontrai una giovane comboniana della diocesi di Vicenza che conobbi a Brescia durante il suo noviziato, Eliana. Eccomi in posa vicino alla moto per rientrare a ISIRO, sabato 2 febbraio.
CIAO. UN CARO SALUTO P. Franco






Carissimi,  
giorni fa abbiamo ricevuto due cartoni mandati per posta aerea da Vicenza a Kampala e poi fatti seguire per il Congo. Erano occhiali e lenti di stile molto vecchio ma sempre utili. C'era dentro anche un apparecchio per misurare il valore di una lente. Non si accendeva ma noi gli abbiamo cambiato la lampada e ora funziona. Ottimo.  
Una volta terminato il lavoro di classificare le lenti lo daremo all'ospedale nostro a 130 km di distanza, perché lo usino pure là.  
Vi mando due foto di una mia visita ad un villaggio. Mangio volentieri il loro cibo. Bevo la loro acqua se sono sicuro che viene da una fonte protetta. Su quel tavolo imbandito c'erano del riso in bianco e spinacci locali misti a bruchi bianchi. Un bambino aveva collaborato a brillare il riso nel mortaio.  
Abbiamo tanti villaggi di contadini da visitare. Il mio apostolato è soprattutto tra di loro.  
CIAO A TUTTI vostro p.Franco