giovedì 20 dicembre 2012

Tanti Auguri di Buon Natale


TANTI AUGURI DI BUON NATALE E PER UN RINNOVATO SLANCIO VERSO IL 2013.


Dalla parrocchia di sant'Anna a Isiro (Congo RD) auguri carissimi.


In foresta in tanti villaggi mi ospitano in casette come quella che vedete nella foto.
Sabato parto in motocross in foresta al km 105 a celebrare il Natale.
Isiro è una città senza attività industriale ma solo con commercio agricolo; ora è il tempo della raccolta e vendita/acquisto del riso.
Il virus Ebola non c'è più ma la malaria continua a uccidere. Mentre vi scrivo a 130m della mia stanza piangono un bambinetto di tre anni morto di anemia causata dalla malaria.
Un abbraccio... virtuale.

Vostro p. Franco Barin


Palazzo del missionario

Essiccazione del riso

Corona D'Avvento


lunedì 3 dicembre 2012

Note Sparse Dicembre 2012


Isiro, 21 novembre


Il culto dei morti. 
Ieri pomeriggio sono venuti a chiamarmi in fretta a benedire la bara già chiusa di Mireille. Suo papà putativo, cristiano impegnato, non poteva permettere che sua figlia di 24 anni venisse sepolta senza una preghiera “cattolica”. Il feretro era stato trasportato su un carretto modesto costruito su due ruote di bici. Un gruppetto di 15 giovani amici di un piccolo gruppo di Chiesa Indipendente (setta), lo aveva spinto su per la nostra collina. La città di Isiro sorge su tante collinette e acquitrini. 
La famiglia sua lasciò presto il cimitero una volta che il sacerdote (io) aveva composto una preghiera e suo padre aveva pronunciato un saluto con una breve biografia della defunta. 
Della setta non avevo familiarità con nessuno dei membri ma avevo preferito restare fino al riempimento della buca e allontanarmi insieme ai suoi amici.
Per me è stata l’occasione per scambiare delle parole e delle battute con loro nel breve cammino fatto insieme. “Quando passo vicino alla vostra chiesetta sento dei canti di un gruppo giovane ma solo ora posso anche vedere i bei volti dei cantanti. Coraggio. Dio vi ama”.
La morte nella cultura locale non è un fatto naturale ma è voluta da uno spirito cattivo che abita il corpo dell’uomo alla sua insaputa e che vaga tra la gente.

Domenica 2 dicembre

Oggi abbiamo cominciato la prima settimana di Avvento. La stagione cambia. Infatti le piogge si fanno banali e rare mentre l’aria è meno umida. C’è meno fango ma le erbe in tanti tratti della strada strisciano la pelle della faccia. Sono sui tre metri.
La visiera del casco mi protegge bene. Ma chi va in bici rischia di rovinarsi gli occhi mentre a piedi bisogna tenere un braccio sollevato per schermo! Le donne che portano grandi carichi sulla schiena
avanzano a testa bassa.
Ieri ho creato quattro candele per marcare le 4 settimane dell’Avvento. Mi sono servito di barattoli in plastica della polvere vim/Aiax. Fanno cerchio piccole foglie verdi di una pianta che aiutano a dare l’idea della “corona d’avvento.” Non usiamo cera sintetica ma del petrolio per alimentare la fiamma. Dei barattolini di conserva sono il piccolo serbatoio di ogni “ candela”. Una lavagnetta bianca posta vicina porta l’annuncio del tempo forte di preparazione al Natale.
I chierichetti con l’aiuto di un giovane penseranno a preparare un grande presepio da sistemare in un angolo della chiesa parrocchiale.


Voglia di sapere.
Nelle scuole della città gli insegnanti solo usano il libro.

Ragazze madri.
Tante ragazze abbandonano la scuola a causa di maternità improvvisa;
altre vi ritornano dopo due anni lasciando alla madre la cura del bebè.

Lezione biblica a giovani mamme.
Suor Prado, comboniana spagnola, insegna nozioni religiose
a ragazze madri che vogliono battezzare il loro bebè


I maschietti imitano volentieri i soldati e fabbricano anche con l'aiuto di grandi statuette
di militari col fucile.I soldati in guerra sono lontani 600 km.

Autista dell'ospedale protestante Nemogongo.
Alla nostra officina della missione ci sono spesso novità.
La moto serve molto anche come carro attrezzi.



mercoledì 24 ottobre 2012

Note Sparse Ottobre 2012


Ormai il mese volge al termine. Il tempo passa in fretta. Domenica passata abbiamo celebrato la Giornata Missionaria Mondiale. E’ una celebrazione che non si fa solo nelle vecchie Chiese d’Europa ma anche in quelle di recente fondazione. Anche qui i cristiani hanno dato il loro contributo affinché il Papa poi ne disponga come crede. Nella mia chiesa parrocchiale ci sono solo due messe con un totale di presenze intorno alle 1500 persone. Il totale equivalente in euro è intorno ai 120 £. E’ tradizione che i sacerdoti della città si rendano disponibili a celebrare in una chiesa diversa dalla propria. Infatti ero andato in una chiesa all’altro lato della città nel quartiere di Tely dove sono presenti molti funzionari dello Stato. La messa era solenne. La gente era molto attenta alla mia predica che era in lingala. 
 
In questi giorni i cristiani sono invitati a visitare i cimiteri e ad andarci con la zappa a sradicare le erbacce che sono sempre tante. Il due novembre- giorno feriale qui- pregheremo la messa presto e faremo una benedizione alle tombe vicine a noi. Non sono belle come quelle europee ma sono tenute con dignità. Anche alcuni dei nostri missionari europei sono sepolti qui. Avremo un’attenzione particolare a tenerle in ordine. Stiamo preparando una lapide dove raccogliere i nomi di tutti quei confratelli comboniani sepolti in giro per il Congo, dove raccoglierci in preghiera e averli presenti nella nostra preghiera.
 
Un pensiero e una preghiera non mancherà verso tutti coloro che sono vicini a noi nella causa missionaria e sono sepolti in Patria, Italia, Spagna, Messico…
 
Questo mercoledì 24 ottobre sono 31 anni di Ordinazione sacerdotale, celebrata nel duomo di Cittadella dove fui battezzato ancora bebè. Ringrazio Dio dei tanti doni ricevuti come quello della Fede. Che possa affezionarmi sempre di più a Lui, Padre di tutte le genti.
 

In foresta le scuole hanno un altro ritmo che in città. Spesso gli edifici scolastici sono
da rifare perché fatti con pali e coperti da grandi foglie.
Ecco degli alunni che usano la chiesetta fatta in mattoni e lamiere come classe. 
 
Anche il tamburo nella necessità diventa una buona
tavola per scrivere le lezioni presentate alla lavagna.
 
Maiali sulle strade: questi animali sono il mio pericolo costante.
Vivo in una società contadina che ha poche regole sociali.
 
Scuola di musica: Suor Ilda, portoghese insegna un po' di teoria ad un giovane
che suona nell'orchestra della messa parrocchiale.
Abbiamo due corali: quella dei giovani e quella degli adulti. Cantano bene ma anche troppo.
 
Alunni sordomuti in uniforme arancione. E' una scuola parrocchiale creata dal mio confratello Duilio.
Ci sono anche molti handicappati spastici e mentali. Si fa quello che si può per aiutarli.
Ci vorrebbe una ONG o Associazione di volontariato che ancora non si trova.
 
 

mercoledì 12 settembre 2012

Note Sparse Settembre 2012

Mercoledì 12 settembre

Si spera che il pericolo Ebola sia stato allontanato definitivamente ma i "Medici senza frontiere" leveranno le tende dalla città fra non prima di un mese.

Intanto le scuole hanno aperti i battenti.

Questa domenica si dichiarerà aperto anche l'anno pastorale oltre a quello scolastico.
Seguiamo insieme il nuovo Mosè: G. Cristo.

 E' un gioco africano di tutte le età che sviluppa il pensiero, domandando del calcolo
ma che fa anche dimenticare gli altri doveri di casa.
 
Le strade non sono monotone ma il rischio di cadere è sempre alto.
 
Le cifre intorno ai deceduti per il virus Ebola sono varie: alcune decine.
Ecco una bara che va diretta al cimitero. La vittima infetta deve essere sepolta in fretta.
Niente funerali normali nel cortile dei familiari.
 
Avevo percorso 75km e me ne mancavano ancora 35 per arrivare al confine della parrocchia, al villaggio di Ndubala.
Un po' di frittelle senza zucchero e delle banane sono state il mio pranzo.

 

giovedì 6 settembre 2012

Note Sparse Agosto 2121


Lunedì 6 agosto

Questa mattina sono andato in un centro di ascolto. Il tema era: prepariamo la festa della Madonna Assunta in cielo che in Congo si celebra la domenica 12, anziché il 15 come in Italia. 

L’incontro si tiene alle 6h15 del mattino per permettere specialmente ai contadini di partire per il lavoro. 

I partecipanti erano quasi tutti anziani. La casetta era piuttosto scura perché un temporale si avvicinava. Quindi c’era difficoltà a leggere i testi. 

Ieri, martedì 7, sono tornato a casa stressato dal guasto che ho avuto alla motocross. Sono andato a letto presto. La dinamo si era bruciata; era nuova ed era il suo collaudo. Dopo 60’ di foresta il motore si era spento. Meno male che mi trovavo solo due km lontano dalla cappella del villaggio di Andalì dove la gente mi aspettava. Ho scritto una lettera al confratello Rafael e poi un giovane è andato in bici a consegnargliela. E’ veloce e bravo per la sua disponibilità. La mia descrizione del guasto ha fatto capire al meccanico il tipo di guasto da riparare. Infatti alle 16h arrivò in moto con il pezzo nuovo. Sull'imbrunire sono quindi rientrato in compagnia di suor Mellis, messicana, alle prese con la nuova lingua e che visitava per la prima volta la piccola comunità cristiana. Aveva un po’ piovuto e quindi il suolo era diventato viscido. Tanti pezzi di ricambio cinesi hanno durata breve. La “mia” moto è una Yamaha, giapponese, ma uso pure la Jialing di produzione cinese, che abitualmente utilizza padre Marcelo, portoghese. Quest’ultima ha molto molleggio e la mia schiena sta meglio. 
Abbiamo in casa la parabolica TV e alla sera ascolto le notizie e guardo le immagini che vengono tramite la TV France 24, francese. Del Congo riporta rare notizie. Ma ieri tra i sottotitoli leggevo la morte di tre soldati congolesi uccisi all'aeroporto della grande città mineraria del sud Congo, Lubumbachi. Le notizie interne sono poche e da verificare. La guerra alla frontiera con il Ruanda nasconde grandi complicità e interessi enormi. Tanta popolazione ne soffre. 

A Isiro non ci sono minareti ma i pochi musulmani presenti si fanno ben sentire coi loro megafoni durante questo tempo di Ramadam. La sera, prima dell’imbrunire e al mattino, prima della luce, già alle 4h, ci svegliano con una voce assordante. 

Venerdì 10
Apprendo oggi che all'ospedale generale di Isiro ci sono tre ricoverati con tutti i sintomi del virus ebola. Infatti un piccolo aereo con “Medici senza frontiere” è atterrato ieri per fare un accertamento. L’igiene negli ospedali e nei quartieri lascia molto a desiderare. Rischiamo una tragedia. 

Sabato 11
Uno dei medici dell’ospedale generale confidava o meglio minimizzava la notizia dicendo che non ci sono morti contrariamente alla voce di un operatore sanitario che ci diceva esserci stati undici decessi in questi ultimi giorni. Anche dei medici del capoluogo regionale Kisangani, sono arrivati per un sopralluogo. Oggi pomeriggio è arrivato un papà per recuperare la sua figlia in vacanza e allontanarla dalla città. Aveva percorso 130 km in moto. Lui fa l’infermiere dentista nel nostro piccolo ospedale della Missione Mungbere. 

Lunedì 13
Operatori sanitari vestiti da sembrare dei fantasmi...una guardia permanente è davanti al blocco degli infettivi. Un nastro delimita lo spazio del cortile proibito ai non addetti ai lavori e parenti dei pazienti che avevano l’abitudine di portare loro il cibo e assisterli. Attendiamo notizie dei risultati di laboratorio dalla capitale. Un agente di una Ong mi confidava che ha l’obbligo di abbandonare la città qualora fossero positivi. La sua assicurazione non lo prenderebbe più a carico. 

Mercoledì 15
Mentre in molti Stati d’Europa oggi è festa nazionale qui è invece un giorno ordinario. Questo pomeriggio sono stato al capezzale di una anziana che già molti mesi non esce più dalla sua casetta, non ce la fa più. Come sono arrivato alcuni bambini mi hanno accompagnato da lei. Abbiamo chiacchierato un po' e poi insieme abbiamo pregato Dio Padre e le ho dato il sacramento dell’olio degli infermi e poi l’Eucarestia. E’ stata molto contenta della mia visita. Normalmente visitiamo gli ammalati tre volte all'anno. 

Domenica 19 
La Radio Okapi comunicava ieri sera che si contano all'ospedale nel reparto d’isolamento, sei decessi fin’ora accertati a causa del virus Ebola. Mentre sono sotto controllo circa 30 pazienti. Venerdì sera era stato l’ultimo decesso. Ormai l’autorità ha deciso che il cadavere sia portato subito al cimitero e interrato in fretta. La cultura locale vorrebbe che l’estinto resti nel cortile dei familiari almeno 24h e sia circondato giorno e notte dai familiari. Bisogna andare contro la cultura per evitare il peggio. Oggi in tutte le chiese e per radio è stato letto il primo comunicato medico ufficiale composto dalla “cellula di crisi della città”. Tanti stentano ancora a credere la gravità della possibile epidemia, specie nel villaggio periferico di Dobo na moko dove ero a pregare oggi. Si invita tutti a salutarsi senza darsi la mano. L’abitudine è tale che si fa fatica ad accettare la precauzione. 

Lunedì 20
La presenza del virus Ebola colpisce altre località come Pawa, Bunia della stessa regione. 

Martedì 4 settembre 
Dopo nove giorni in foresta a visitare le piccole comunità cristiane, sono rientrato bene domenica alle 18h quando faceva ancora luce. La notizia del virus Ebola e le norme di prudenza date alla gente, per esempio nemmeno salutarsi con la mano hanno spaventato la gente dei villaggi fino anche a rifiutare a dare dell’acqua ai viandanti per paura di contaminarsi con gente sconosciuta. 
Ho incoraggiato a curare di più l’igiene come lavarsi spesso le mani con sapone o cenere in mancanza d’altro e ad avere meno diffidenza verso i passanti richiedenti ospitalità. Ho sottolineato la presenza di una forte febbre come primo segno di allarme per cui applicare molte precauzioni. 
L’ultimo incontro del comitato di crisi della città è stato fatto mercoledì scorso. In esso si comunicava il decesso di 10 pazienti e lo stato d’isolamento di altri 15. Gli ultimi casi di ammalati sospetti sono stati registrati nei villaggi prossimi alla città. 

Ieri è cominciata la scuola sul territorio nazionale ma in foresta sono da rifare gli edifici che ogni anno a causa delle termiti e del materiale povero usato, pali e paglia, sono cadenti.

Serpente: è raro di trovarselo in casa ma non è impossibile

Anche i cadaveri vengono seduti sulla bici e trasportati a casa per l'ultimo saluto


domenica 22 luglio 2012

Note Sparse Luglio 2012


ISIRO, mercoledi 18 luglio

Oggi ammiravo stando davanti al mio ufficio tre bambinetti che giocavano con una bici di adulti davanti il nostro sagrato. Era un modello maschile Phoenix pesante.La sorellina di dieci anni conduceva con una gamba sotto il palo orizzontale, un’altra stava seduta sul portapacchi ma si alternava con un fratellino a spingere la bici.
Quando viaggio passo davanti a tanti cortili animati da tanti bambinetti che in coro mi salutano “mbote”. Loro sono le creature più belle di Dio che.. domandono affetto.
A loro è il compito di scopare il cortile di casa appena svegliati, a loro il compito di andare alla sorgente a riempire il bidone. Specialmente durante il tempo della secca devono fare la coda di attesa perchè le fonti diminuiscono.
La domenica ultima del mese festeggeremo la patrona della parrocchia, sant’Anna. Ogni gruppo di quartiere preparerà del cibo e poi lo si metterà insieme al Centro. Forse dei giovani suoneranno della musica ma giorni fa abbiamo rotto il piccolo motore generatore. E’ piuttosto vecchio.
Dovremo cercarne un altro; costerà intorno ai 800 €. Ci accontenteremo della musica tradizionale dei tamburi. Ne cercheremo uno in prestito. La festa è un’occasione per avvicinare altri che non sono abituali alla parrocchia.

Quando piove alcuni vicini approfittano delle nostre tettoie esterne per riempire i propri recipienti. Il rubinetto in casa è solo nel centro città presso alcune autorità e commercianti. Sotto la pioggia come un gioco.

siamo circondati da tanti bambini e anche chierichetti, immagine insolita in Italia. Fanno di un servizio, un gioco, cioè accompagnarmi a comperare legna nella campagna per la cucina parrocchiale.

La bibliotechina parrocchiale attira tutte le età ma i piccoli sono più numerosi.

Suor Prado, comboniana spagnola da lezione a degli adulti ma contiamo offrire delle
lezioni agli alunni più grandi della scuola vicina.



venerdì 8 giugno 2012

Note Sparse Maggio/Giugno 2012


Domenica sera 19 maggio

Ormai siamo alla fine anche del mese di maggio. L’aria di qui non ha profumi particolari mentre ricordo che in Italia provavo un piacere a respirare quell’aria primaverile.
Le campagne italiane si riempiono di fiori e le colline ricche in frutteti mostrano chiome enormi di fiori.
Qui nella foresta e nella savana sono colpito dalle erbe che crescono in fretta sopra il metro e mi nascondono o quasi la strada.

Venerdì sera 25 maggio

Da giorni quasi ogni sera c’è temporale e poi tanta pioggia. Lunedì un fulmine ci ha danneggiato il pezzo per internet, il router. Solo oggi abbiamo potuto rimpiazzarlo. Ci è costato 150+20 $.
Un giovane matto di nome Jean che per il passato faceva il chierichetto è seduto all’esterno del mio ufficio, mentre fa fresco e piove. Tante volte attende che la pioggia cessi e poi si avvia a casa.  Dopo qualche incertezza gli ho regalato un gilet smanicato. Aveva l’aria soddisfatta. Ma c’è pure un altro matto, piccolino, innocuo ma puzzolente di nome Zaccaria, che ama passare la notte su una nostra panca di mattoni vicino ai nostri uffici. Lui non sa conservare il vestito. E’ presto sporco, indecente. Si lava raramente. Più che matto è un ritardato mentale. Non parla ma ascolta e capisce abbastanza.


Mercoledì 6 giugno h. 21

Oggi abbiamo ripreso l’insegnamento dell’uso del computer... l’informatica  spicciola. Al mercoledì e venerdì, suor Prado, spagnola, dà un’ora di lezione a cinque adulti. Usiamo quasi tutti pc portatili. Prossimamente offriremo la possibilità di fare pratica ad alcuni che già seguirono il corso di alfabetizzazione informatica. Sceglieremo innanzitutto chi potrà darci in futuro una mano in parrocchia.
L’insegnante sarà il giovane confratello, Marcelo, portoghese, e il sottoscritto.
Pure oggi un altro matto si è avvicinato alla sala dei pc e gentilmente ci ha salutati; si tratta di una giovane donna pure vittima di uomini che ne approfittano. E’ già madre di tre figli.
La malaria, la meningite e le bevande alcoliche  sono alcune delle cause dell’infermità mentale.
Stiamo concludendo l’anno catechistico. Questo giovedì avremo ospiti circa 100 adolescenti dalla foresta per prepararsi alla Cresima di domenica. Con quelli del settore “città” saranno circa 200. Abbiamo tante sette intorno a noi. La formazione e la testimonianza di adulti sono molto importanti.

Questa domenica quasi 200 preadolescenti riceveranno la Cresima. Chierichetti e bambine ballerine
hanno deciso loro stessi di lavarsi e stirarsi le tunichette.

Padre Antonio è appassionato di allevamento di conigli. La carne è più tenera e saporita di quella di gallina.
Degli alunni lo aiutano mentre lui paga loro la scuola.

 Padre Marcelo al suo primo anno di esperienza missionaria parte in visita ad un villaggio in compagnia di suor Melis, originaria del Messico, da un mese tra noi. Balbetta qualche parola di lingala.


 
Padre Franco e Padre Marcelo lasciano la missione vicina -135 km - per rientrare a Isiro. P. Marcelo essendo nuovo,
non conosceva ancora la comunità e neppure gli ultimi villaggi nostri.

Appena rientrato: è il tempo della secca per questo i miei pantaloni antishok sono cosi puliti!
In un villaggio ho comperato da un giovane uomo muto delle "campanelle" usate
come dei cembali per marcare il tempo al posto del tamburo.


Due operai dell'associazione COE di Como dopo avere fatto da apristrada alla macchina del COE tra le tante buche profonde da evitare, rientrano stracarichi cosa normale nell'ambiente.

venerdì 4 maggio 2012

Note Sparse: Maggio 2012


Isiro, giovedì 3 maggio

Ieri pomeriggio sentivo verso le 16h delle grandi grida di tristezza venire dalla parte ovest del nostro cortile. Una nostra vicina di casa, Francoise, una bambinetta di tre anni era deceduta. Molto probabilmente a causa della malaria, malattia molto diffusa che provoca anemia e poi febbre alta.
Era una bella bambina che aveva cominciato a gustare le nostre liturgie dominicali. Rispondeva alla messa e accompagnava con la danza i canti vivaci della lingua lingala.
Alla domenica guardava con attenzione le bambine più grandi di lei che portavano una uniforme e danzavano intorno all’altare. Era cresciuta con l’aiuto della nonna paterna e delle suore comboniane perchè sua madre morì una settimana dopo il parto.
Sono stato questo pomeriggio sotto un sole sferzante nel suo cortile per darle l’ultimo saluto. Era stesa, composta, su un grande letto sotto una tettoia di foglie, tipica veranda del luogo. Una trentina specie di donne erano là sedute in qualche modo e in silenzio attorno al cadaverino. Mi sono fatto portare dell’acqua e verso la fine della preghiera ho benedetto il corpicino e invitato i familiari a conservare l’acqua per versarla  poi  sulla tomba.
Un laico avrebbe dopo di me guidato il feretro e fatto altre preghiere al momento della tumulazione. Raramente celebriamo una messa col cadavere davanti.
Sono rimasto in quel cortile circa 20’ mentre la gente era là da ore. C’è tanta gente che muore e la gente passa tante ore se non giorni e notti nel cortile del defunto. Il lutto ha un grande peso sulla vita sociale. Le attività sociali subiscono un arresto e l’economia della famiglia  in lutto è messa a dura prova, nonostante la grande collaborazione dei vicini.

Due settimane fa ero in foresta e mi avevano condotto a benedire la tomba di Marcolin. Lui era animatore e catechista della piccola comunità cattolica di Bere; villaggio-isolotto, circondato da acque quasi stagnanti di un fiume che fa una grande curva nel suo percorso. La tomba era nel cortile del fratello maggiore. E’ cosa normale seppellire nel cortile di casa il proprio caro estinto. Ciò però è proibito nelle città. Questo papà è morto anche a causa della mancanza di soldi per sottoporsi ad una visita medica seria da un dottore. Il centro medico restava lontano 70 km. Normalmente la gente fa fronte a spese ospedaliere chiedendo il supporto dei parenti.
Siamo nel tempo pasquale.  Il messaggio della tomba vuota ci ricorda non la trafuga del cadavere ma la forza divina che prese possesso del corpo di Gesù e lo ha reso “glorioso”...risorto.
Nei nostri corpi fragili Gesù vuole essere presente sia col suo spirito sia coi suoi segni sacramentali.
La nostra vita è un suo dono che continua a prendere forma giorno dopo giorno per essere un dono d’amore.


Siamo nella casa comboniana a Isiro, lontana tre km dalla nostra casa parrocchiale. E' pensata ora per giornate formative. Eccomi alla fine degli Esercizi Spirituali, guidati da padre Ives, svizzero, in compagnia di due studenti comboniani congolesi che l'anno prossimo saranno ordinati preti.

Jacqueline, cuoca nella casa di accoglienza mostra con piacere il nuovo congelatore/frigorifero ad alimentazione con pannelli solari e una grossa batteria a secco. La cucina è un pò internazionale e un pò congolese.

 Siamo nella missione di Mungbere che avevo visitato dopo Pasqua. Essa è lontana 25 km dal villaggio Ndubala, ultima cappella della mia parrocchia. Nei dintorni ci sono molte famiglie pigmee. Ecco un papà pigmeo che lavora nella falegnameria della missione.


venerdì 6 aprile 2012

Note Sparse: Marzo / Aprile 2012


Domenica, 11 marzo

Oggi ho celebrato la santa messa nella chiesa parrocchiale in città. E’ durata solo due ore, dalle 6h30 alle 8h30.  I giovani e adolescenti erano tanti. La temperatura era buona.
Essendo quaresima si canta e si danza meno.
L’orchestra e la corale  contrariamente ai villaggi sa dosare la durata dei canti, l’altezza della voce e scegliere testi pertinenti. Una settimana fa ero in un centro di settore a Trois Ponts, lontano 65km lontano. Avevo i piedi con vesciche e le gambe stanche per avere fatto in tre giorni 12 ore a piedi a visitare tre villaggi sperduti. Li visito una volta all’anno. In ogni villaggio ho ripetuto il rito del mercoledi delle ceneri.

8 marzo, giornata internazionale della donna. In città c’è stata una sfilata di forse un km, organizzata da agenti dello Stato. La nostra parrocchia è stata l’unica di sei della città ad organizzare due giornate di formazione e la finale s’è  tenuta in parrocchia con messa, danze, testimonianza della suora comboniana congolese, eletta da poco responsabile delle Comboniane in Congo e quindi pranzo finale.

Martedì 13, giusto fra una settimana partirò per un safari nel settore più lontano, quello di Ndubala, lontano 80-100 km. Resterò a dormire in cinque villaggi. La strada per le auto non esiste più. Solo un sentiero tumultuoso è visibile e si snoda tra macchie di foresta e savana.

Intanto sono già arrivati al centro sei collaboratori chiamati catechisti per cominciare domani mattina due giornate e mezza di formazione. Si fanno quattro o sei ore a piedi ma qualcuno ha una sua bici. Ne attendiamo una quarantina. Sono al 95 % uomini. Vengono perché ci credono e non per ricevere regali come fanno tante organizzazioni ONG.

Settimana Santa, venerdì 6 aprile

Da giorni rimando di scrivere al pc. Ogni volta ho scuse. Stasera la schiena  la sento molto. Ho fatto l’errore di fare alcuni km in città a distribuire la nostra rivista comboniana, andando veloce sulle buchette che sono infinite.
Il fondo è polveroso. E’ ancora il tempo della secca.
Questo sabato verso le 13h conto lasciare Isiro e visitare  dei villaggi. Ritornerò il 17 sera.
Ieri insieme ai miei confratrelli e le suore comboniane ho festeggiato il mio compleanno. Era il giovedì santo, giorno bellissimo per celebrare la Cena di G.Cristo che crea la Eucarestia, la gerarchia e dà l’ordine di amarsi come Lui si è donato... consumato per noi tutti.
Oggi abbiamo celebrato la Passione. Dei laici mi hanno aiutato a cantare il vangelo e altri testi. Hanno la musica nel sangue.
Più persone mi hanno mandato saluti. Scusatemi di non raggiungervi personalmente.

martedì 13 marzo 2012

Note Sparse: Marzo 2012





Sei ore a piedi  per arrivare al "capolinea" cioè al villaggio Bere. Alcuni adolescenti ci sono venuti incontro per aiutarci. E' in un'isola con erbe galleggianti che la circondano. Sono 200m che faccio accompagnato da un adolescente che mi indica dove mettere i passi. E' emozionante.





Otto marzo: giornata delle Donne.
In parrocchia è la buona occasione per organizzare una festa tutta al femminile con una sessione di formazione.




Otto marzo: festa delle donne.
Si canta, si socializza, si ricevono nuove idee.





Chiesetta appena rifatta in fango, pali e foglie. Un edificio della gente non dura più di tre anni. Le termiti sono la principale causa. Esse mangiano tutto ciò che è secco.


lunedì 20 febbraio 2012

Note Sparse: Febbraio 2012


Venerdì  10 febbraio 2012

Sembra voler piovere, è scuro. E’ la stagione secca. Finora da metà novembre ci sono state due piogge di 20’.
Sul terreno secco, ma polveroso,  si viaggia meglio. Domenica 29 gennaio ero quasi arrivato a casa quando nel buio, ancora lontano 450 m, abbagliato dal faro di una moto, non ho più visto una buca.
Stanco del viaggio lungo 65 km i miei riflessi erano indeboliti e non ho saputo fermarmi subito nonostante andassi piano, 15 km/h. Sono caduto in una buca di 60 cm. Ho due ematomi alle cosce e del gonfiore al braccio destro.  Ormai dopo 10 giorni mi sento nettamente meglio.
Cerco di evitare i viaggi notturni ma un fuoco di savana  mi aveva bloccato per due ore.


Venerdì 17 febbraio 2012

Grazie alla pioggerellina di ieri questa notte molte termiti re-regina hanno preso il volo con le loro grandi e doppie ali. Non vanno lontano ma dove c’è un pò di chiarore. Là perdono le loro ali e si accoppiano. Questa mattina ancora notte molti bambini erano sul piazzale della chiesa con un pentolino o barattolo o sacchetto per raccogliere le bestioline. C’era aria di festa. Durante tutta la messa le alte grida dei bambini accompagnavano le nostre preghiere. La raccolta delle termiti è un avvenimento sociale, coinvolge grandi e piccoli.
Le metteranno a seccare sull’aia e poi parte sarà venduta al mercato e parte entrerà nel menù dei sughi familiari. La bestiolina è grande quanto una capsula di antibiotico anzi di più.
Stasera un signore si è presentato come direttore di un centro scolastico primario statale della foresta lontano 60 km ma di un’altra parrocchia. Voleva comperare un’agendina dove ci sono scritte le citazioni bibliche della messa giornaliera. Mi confida di essere divenuto vedovo due giorni fa e che la famiglia di origine della moglie con un’azione di forza si è impadronita del cadavere, poi messo su una bici era stato trasportato al suo villaggio lontano 40 km mentre era già pronta la buca nel cimitero del quartiere. Due dei quattro figli orfani obbligati anche loro a seguire la famiglia materna hanno preso la fuga e raggiunto il padre in città. Ho incoraggiato il padre  e consigliato di mandare a quella famiglia una lettera scrivendo che aveva fatto il possibile quando la moglie era ammalata e che perdona quel gesto. Alcuni della famiglia attribuiscono la causa del decesso al marito -cosa frequente nel costume locale- e quindi vogliono punire il coniuge vedovo in qualche modo.
Mercoledi celebreremo le “ceneri”. Inizia il tempo della Quaresima nella Chiesa cattolica. La gente ci tiene molto a ricevere quel segno o sulla fronte o sui capelli. La paura delle maledizioni umane e divine è forte. Quel segno che tutti possono ricevere contrariamente ai sacramenti è sentito molto come un segno di invocazione divina alla misericordia.

Nel mese di settembre e ottobre questo corso d'acqua diventa pericoloso. Si vedono dei tronchi che si sollevano spinti dalla massa d'acqua delle abbondanti piogge. Anzi il terrapieno resta sommerso.

Sono in una zona dove gli alberi secolari sono ancora molti. Fanno impressione, sono imponenti ma
anche qui si stanno diffondendo le motoseghe che in pochi minuti li fanno scomparire.

Ormai è passato un mese dall'arrivo del giovane 34enne confratello di nome Marcelo. E' portoghese.
Eccolo in compagnia del parroco, Antonio, anche lui portoghese e Olivier, animatore della gioventù.

giovedì 26 gennaio 2012

Note Sparse: Gennaio 2012


Domani mercoledì si conclude in tante parti della Chiesa cattolica la settimana per l’unità dei cristiani. Qui a Isiro non c’è stata nessuna iniziativa al riguardo. Personalmente domenica 15 al pomeriggio pensando non all’ecumenismo dei dotti ma della vita quotidiana, ho fatto visita a John, canadese di nascita ma di origine olandese e evangelico. Vive da quattro anni in Congo con tre dei suoi sei figli e si occupa dell’aspetto informatico di un progetto ecumenico di traduzione della Bibbia in alcune lingue locali. Siamo stati insieme una buona ora nel giardino di casa. Era la prima volta che ci incontravamo. Faceva fatica ad esprimersi al di fuori della sua lingua inglese. Alla fine ci siamo scambiati i numeri telefonici dei cellulari e gli indirizzi email.
Da parte mia gli ho regalato due copie della rivista francofona Afriquespoir e un nostro calendario murale 2012.
Oggi sono stato in una piccola comunità di villaggio a celebrare la Messa ed incontrare i cristiani.
Ero a Dobo na moko, lontano 12 km. Con un pò più di una ventina di adulti e adolescenti e una quindicina di bambini mi sono intrattenuto tutta la mattinata.
Mi aveva fatto piacere apprendere che hanno buone relazioni con la piccola comunità dell’ ”Esercito della Salvezza”. Anzi oggi si erano fatti prestare il loro bel tamburo che io credevo dei cattolici.

In questa settimana esco tutti i giorni a visitare dei villaggi. Giovedi partirò al pomeriggio per rientrare domenica sera. Poiché la temperatura è scesa a 15 gradi nella notte non mi accontenterò del pile per dormire ma userò il sacco a pelo. Le casette della gente hanno molta aria che circola. Per combattere il freddo acccendono il fuoco di legna. Da un anno ho cambiato modo per dormire: dormo vestito. Non uso cuscino ma uso piegata la mia giacca da viaggio.

Il Natale, il Capodanno, l’Epifania sono passati. Dopo essere stato a pregare in due “grosse” comunità cristiane, centri di settore avevo prolungato il percorso ed ero arrivato al nostro ospedalino comboniano. Là il confratello Gianmaria, medico, mi ha salvato due molari che avevano due grosse carie. In tre sedute mi ha liquidato. Una giovane suora tirocinante lo assisteva mentre lui le spiegava lo stato della mia bocca. Ora mangio con serenità. Quando rientrerò in vacanza in Italia nel giugno 2013 dovrò provvedere a incapsulare quei denti rimasti senza nervo e ricostruiti.
Mi dà tristezza pensare che in Italia i medici osano chiedere cifre enormi per curare i denti. Anche qui tanti infermieri e medici locali approfittano dei malanni della gente per arricchirsi.

Il 70% della parrocchia è territorio di foresta.

Moltissime strade sono a malapena praticabili per bici e moto 

Molti tratti, dove non entra il sole, sono fangosi e con buche piene d'acqua lasciate dai camion impantanatisi

Dei pannelli solari regalo della società FururaSun ci aiutano a caricare le batterie. Lo Stato invece di fornire energia ai suoi cittadini la vende al Sudafrica. Le potenzialità del Congo sono enormi.