mercoledì 5 dicembre 2018

NATALE 2018


Mission Mungbere, 30 ottobre2018 

Carissimi amici, eccomi nella mia nuova comunità.

Impiegai otto ore di moto per arrivare a destinazione: la Missione Mungbere. Padre Georges (Jorge in spagnolo) prese il mio posto. Non so quali calcoli fece il mio confratello “superiore provinciale” Joseph per decidere di spostarmi. In un primo scambio di posta mi chiese la disponibilità per mandarmi a 1000 km nella missione di Bondo, molto a nord, nella povera diocesi di Bondo. Dopo le mie reticenze mi propose Mungbere dove c’è anche l’ospedale Anoalite con 140 posti letto e 4 medici. Il responsabile numero uno è P.Gianmaria di Albiate (MI)comboniano. Qui siamo sette confratelli: P.Pierre del Togo, P.Sisko (il sottoscritto), P.Manolo della Spagna, fratel Daniele e fr. Joseph congolesi della regione; fr.Genesio, amministratore dell’ospedale, è di Marostica. L’attività dell’ospedale marca molto il ritmo locale della comunità. Tre confratelli e suor Alba-Rosa comboniana messicana sono là a tempo pieno. Le suore comboniane sono quattro. Suor Maria, messicana si occupa delle donne pigmee. Sour Bernadette congolese, è preside della scuola secondaria mentre suor Paola di Vicenza, insegna economia domestica ad un gruppo piccolo di donne locali

L’ospedale è l’opera visibile di una Chiesa che vuole essere vicina ai poveri ma con competenza e onestà. Tanta gente cerca ancora nella superstizione una risposta ai suoi problemi. La strada è pessima, quasi inesistente. Ciò rende la vita difficile e i costi dei trasporti elevati. Nonostante tutto molti malati vengono da lontano. Un papà coraggioso e di fede, noleggio’ due moto per fare 500 km con sua figlia, malata di tumore ad una mammella e il suo bebè. 

Nella missione precedente cioè di Dondi (Watsa) dopo tre anni di presenza avevo acquisito abbastanza il controllo della vita locale e della situazione in generale. Invece ora faccio l’esperienza dello “sradicato”. Non conosco le abitudini della comunità né quelle della parrocchia o dell’ospedale e vita cittadina.

Giovedi 15 novembre 2018: Oggi invece di pregare la messa sono andato nel quartiere Telekudu al centro di ascolto. Sono arrivato alle 6,20 senza preavviso. C’erano già nove anziani di cui due uomini. Dopo un’ora eravamo 13. Era la mia prima visita. Ho dovuto chiedere a più persone come arrivarci. Ma gli ultimi 200m li ho percorsi accompagnato. Ogni giovedi teniamo le porte della chiesa chiuse per invitare i cristiani a trovarsi nel quartiere e riascoltare insieme la Parola di Dio della domenica. E’ stato un bel momento d’incontro. Mi hanno offerto in fretta una sedia in plastica mentre loro erano seduti su delle panche composte da tre bambu’.

I nomi dei villaggi e delle persone mi suonano sconosciuti. Non conosco le persone, ma mi sento accolto dalla comunità e anche dai vicini collaboratori. Insieme costruiamo la Chiesa.

La cucina della comunità mi dà appetito. A tavola ci sono spesso molte verdure e c’è una buona marmellata. Il dolce non è più una rarità. 

Quale sarà il mio ruolo? C’è molto da dire. Padre Pierre segue i giovani e molto l’internato nonché la scuola dei bambini pigmei che sono più di 100. I pigmei sono alcune centinaia sparsi nella foresta della nostra parrocchia. 

La comunità cristiana ha una quarantina di villaggi e poi al centro è articolata in tanti gruppi. 

Ci sono tante chiesette che potremmo chiamare sette o chiese del “risveglio”. L’economia principale era una volta data dalle molte piantagioni di caffè gestite da greci. Non resta più nulla. La foresta nasconde parte delle rovine. La gente vive principalmente di agricoltura. Tanti giovani scappano verso le piccole miniere di oro a 200 km. La mia precedente missione era in un territorio aurifero. C’è un sottosuolo ricchissimo di oro. L’Africa è ricchissima di tutto…!!! Tante sono le complicità perché non si sviluppi!!!

Giovedi 29 novembre: stamattina presto prima delle sei sono uscito a piedi per raggiungere un gruppo di quartiere chiamato in Italia “centro di ascolto”. Esso ha una cadenza settimanale. Le persone si ascoltano e ascoltano insieme il vangelo della domenica passata. Al mio arrivo alle 6,15 c’erano già una trentina di loro soprattutto adulti. Al più tardi alle 7,30 tutti partono per occuparsi delle tante attività quotidiane: attività casalinghe, scuola, piccolo commercio, ospedale, agricoltura. La vita locale comincia con l’alba alle 5,30. La casetta che ci accoglieva aveva per pavimento la terra, per muri del fango impastato con canne piccole di bambù e per soffitto della paglia. Le pareti erano alte un metro. C’erano delle panche in bambù mentre altri sedili erano stati portati da casa. Sono arrivato all’improvviso e subito mi è stata ceduta la migliore sedia in plastica, modello ormai molto diffuso anche in foresta.

Che Gesù Bambino vi benedica BUON NATALE

Un caro saluto Padre Sisko Barin


















sabato 31 marzo 2018

Buona Pasqua dal Congo RD


Carissimi amici, parenti e benefattori,

ecco qualche pensiero per voi che abitate lontano e sentite parlare solo male di questa Africa. Sono in un continente, benedetto da Dio più degli altri. Chissà perché. E’ ricco di tutto ma anche di sofferenza.

Ho appena celebrato la Passione di Gésù mentre stamane ancora notte con una folla di credenti abbiamo attraversato il villaggio pregando la Via Crucis. Era suggestivo ma anche significativo. Moltissimi erano, apposta a piedi scalzi, in segno di lutto e di penitenza. C’è bisogno di una conversione dei cuori e delle menti. Pur nella povertà vige uno spirito di sopraffazione, di imbroglio e di ricerca del proprio e piccolo interesse. La GRATUITA’ DIVINA è ancora vissuta come un lumicino. Ma tutti sentiamo il bisogno che Gésù ci liberi da tante piccinerie. Gesù Risorto mi ricorda che può aiutare anche me a diventare una nuova creatura.

TANTI AUGURI

Vostro padre Franco Barin


Bambini cacciati dalla classe perché non avevano pagato la quota scolastica

A fine aprile sarà pronto un altro padiglione scolastico.
Sarà per l'indirizzo di Taglio e Cucito.

Sullo sfondo è visibile l'impianto d'acqua potabile.
Forniamo l'acqua alle varie strutture: ospedalino, casa parrocchiale, convitto e centro pastorale.
Ci costo' caro.

38 adulti venuti da più parrocchie sono stati 4 settimane con noi per la formazione.

La stagione secca è finita e con le prime piogge crescono i funghi.
I bambini sono bravi a raccoglierli e portarceli.
Li compensiamo con altre cosette utili per la scuola.