giovedì 7 febbraio 2013

Note Sparse Gennaio / Febbraio 2013


Mercoledì 2 gennaio 2013: città di ISIRO

Gli sparvieri volano alti. Sono diffusi durante la stagione secca. Molti pulcini in cerca di cibo qua e là con la madre vengono rapiti con gesti rapidi e decisi stretti da artigli robusti. L’aria è polverosa. Alle 6h la temperatura è +18° e alle 14h è + 34°. I disturbi respiratori sono frequenti tra la gente. In questo mese farò poche visite fuori città. Devo stare molto attento ai fuochi di savana a non trovarmi in mezzo. E’ ancora tempo natalizio. Sia l’internet che il telefono vanno a rallentatore e singhiozzo. Ho celebrato il Natale lontano 100 km. La moto correva a zig zag tra le buche e le erbe alte 3m che mi sbattevano sulla visiera del casco. Sono stato cinque notti nei villaggi. Ho visitato dei malati. Un anziano aveva delle gambe e piedi enormi ..da elefante. Era l’effetto aggravato della filaria, diffusa nelle campagne. Un altro anziano aveva delle mani molto deformate dall'artrosi. Una giovane donna di circa 35 anni, nonostante handicappata negli arti, mi ha fatto conoscere i suoi due figli di 8 e tre anni. I suoi genitori la curano e accudiscono i figli suoi. Ieri sera preti diocesani, religiosi e religiose e qualche seminarista ci siamo trovati intorno al vescovo per uno scambio di auguri e mangiare qualcosa insieme. Ha fatto un piccolo bilancio della vita diocesana e ha invitato a collaborare di più per una gestione della diocesi. Gli aiuti dall’Europa si assottigliano e si fa imperativo il richiamo a maggiore responsabilità e collaborazione dei cristiani nella gestione delle parrocchie. L’antenna internet della città è guasta. Il segnale non è stabile. Diventa difficile scrivere e ricevere posta o leggere una pagina giornalistica. L’isolamento e la difficoltà di comunicare fanno apparire le distanze ancora più grandi. 

Lunedì 7 gennaio 2013: quasi un mese dopo la spedizione sono arrivati alcuni cartoni con le agendine dell’anno stampati alla capitale. Ci sono pochi aerei che volano e questi sono vecchi. Non c’è concorrenza tra società da fare migliorare i servizi, nonostante ricevano molti soldi. Un volo interno costa circa la cifra per andare in Europa, circa 1000 $. Verso la metà di agosto rientrerò in Italia per delle “vacanze”. Devo prevedere di cercare aiuti per rimborsare il costo del mio viaggio che costa il doppio di un volo turistico fatto altrove nel mondo. In oltre non devo pensare solo a me stesso ma a tanti confratelli africani che per andare a casa loro devono necessariamente prendere l’aereo. Qui le distanze sono continentali. Poiché non c’è concorrenza tra compagnie aeree siamo obbligati a subire il bello e cattivo tempo di esse.

Domenica 20 gennaio 2013: stasera sono rientrati fratel Duilio e padre Marcelo. La loro assenza – erano stati a visitare dei villaggi—ha aumentato le mie attività quotidiane. Avevo promesso di visitare per due mattinate degli anziani ammalati; ma la malattia della malaria aveva messo in difficoltà per un breve tempo anche fratel Rafael. Cosi solo il venerdì mattina ho passato 4h in compagnia di una brava signora a visitare persone che da tempo non escono più dal loro cortile o dalla loro casetta. La visita è sempre molto gradita. Non posso essere breve come fanno tanti preti in Italia. Noi assicuriamo la visita e la Confessione che tre volte all'anno Le abitazioni sono in grande numero delle povere casette simili a delle baracche. I segni della povertà sono tanti ma in tutto questo la gente vive con dignità e fiducia in Dio ogni giornata in più che Dio offre.

Martedi 29 gennaio 2013: 22h: oggi mi sento meglio. Ho visitato un villaggio lontano solo 7 km. Mentre domenica sera ero rientrato alle 19h dopo quattro ore di moto. Ero stato al km 75, Trois-Ponts, dove un giovane prete locale celebrava la sua “prima”Messa nella terra dei suoi antenati, cioè dove i suoi genitori si sono ritirati dopo la malattia che suo padre contrasse tanti anni fa: una paralisi agli arti inferiori. Suo padre era pastore protestante di prestigio. E’ stato un’occasione per me di entrare in contatto con tante persone anche di confessioni diverse. E’ facile trovare sul territorio della parrocchia famiglie con membri di confessioni diverse o in sette. E’ stato là una grande festa tra parenti ma anche tra appartenenti ad Chiese diverse. Comunque trattandosi di villaggi vicini, la gente in maggioranza si conosceva. Un luogo di frequente incontro tra la gente è il lutto di un familiare. Passano due e più notti al cortile del defunto. In modo indistinto la gente si dà una mano.

Venerdì 01 febbraio. In Europa c’è aria di carnevale. Qui non si sa cosa sia. Meglio cosi. Invece presto il 13 febbraio avremo la chiesa piena al mattino presto, 06h15 per partecipare al rito delle ceneri. E’ un rito penitenziale sentito un po’ con carattere magico. Siamo creature divine peccatrici bisognose della misericordia divina. La gente crede ai riti magici e teme le maledizioni provenienti dai propri simili.

I genitori del prete novello non hanno ricevuto la Comunione perché loro sono protestanti. Questo Don (=Abbé) è passato alla Chiesa cattolica quando aveva già 20 anni, grazie alla mediazione di una zia che era attiva nella parrocchia e che lo ospitava volentieri.
A villaggio Ndubala e cosi in ogni villaggio mi offrono la migliore sedia a sdraio del quartiere. Ndubala è il villaggio più lontano dal Centro:105 km. Là c'è un bravo animatore della comunità cattolica. E' una attività comune andare alla fonte a prendere acqua. Si va in compagnia. I bidoni in plastica da 20l hanno preso il posto dei vasi pesanti in terracotta 
Non c'è una tradizione di costruire presepi per la festa del Natale ma qua e là se ne vedono di bellini.
 

 Abbé Michel Nyakyamadru
 
 Don Michel coi genitori vicini

Ndubala

 Villaggio Ndubala

Prete novello diocesano

 Presepietto su sgabello