venerdì 20 dicembre 2013

Note Sparse


Dungu, martedì 17 dicembre; 21:30

E’ la stagione della secca. Fa fresco. E’ già l’alba. Stamani alle 5,45 ho visto suonare il tamburo dalla pancia in legno. E’ solenne. Fanno seguito due campanelle. Intanto in chiesa noi confratelli: Luis del Guatemala, Miguel non sacerdote della Spagna e io recitavamo la preghiera del mattino alla luce di una piccola lampada di batteria. Subito dopo di noi ho visto i nostri collaboratori parrocchiali: Severin, JeanMarie e Venance si sono messi a recitare insieme delle preghiere in lingala. Era bello vedere anche loro uniti nella preghiera dei salmi. A distanza li ascoltavo e continuavo a pregare anch'io ma in silenzio.

Sia ieri, lunedì che oggi martedì arrivavano per la Messa i bambini- un ottantina-per poi partecipare alla lezione del catechismo di 45’ e quindi passare alla scuola delle ore 8. Faceva fresco, circa 18°. C’era un crescendo di tosse di bambini poco coperti e malvestiti. Mentre io avevo un maglione e calzini ai piedi. Facevano compassione. Era bello vederli. Erano contenti di esserci. Natale si avvicina.

Mercoledì, 18 dicembre 13; 22:40

Oggi al mattino sono stato la mattinata coi collaboratori parrocchiali chiamati comunemente: catechisti. Venivano da tutto il territorio della parrocchia. Non è grande. La cappella più lontana è a 35 km. Eravamo in sala una ventina. Era soprattutto dispiaciuti che abbia loro detto che i Comboniani si ritirino dalla parrocchia l’anno prossimo. Li ho incoraggiati a guardarsi intorno e capire che si sono altre diocesi più povere vicine dove presto andrò anch'io. Al pomeriggio mi sono recato in chiesa per stare un poco col gruppo giovanile dei “carismatici”. Mi ha colpito il volto di una giovane donna di forse 28 anni. Aveva un fisico slanciato ma un volto sfigurato. Era stata vittima delle violenza dei ribelli LRA. Le mancava il padiglione di un orecchio, i bordi delle labbra e aveva altre cicatrici in faccia ben evidenti sulla pelle nera. Non sono lontano da loro. Speriamo bene. Apprendo che si limitano a fare saccheggi e rapire gente per trasportare il bottino. Natale è vicino. Le forze ONU cominciano domani a dispiegarsi sul territorio per due settimane per assicurare la calma durante le feste natalizie e di Capodanno. Domani andrò a salutare il vescovo che sta in questa cittadina di forse 35000 abitanti. E’ una settimana che sono arrivato qui. 

Giovedì, 19; 20:45

Questa mattina mentre padre Luis e io pensavamo di andare a visitare il vescovo, Mgr Richard, eccocelo arrivare in casa verso le 10h e stare con noi tre per ben due ore. E’ stato un bel incontro. Un suo grande dispiacere sarebbe che i Comboniani lascino la parrocchia prima di cinque anni!! La diocesi perderebbe un valido appoggio. E’ in atto tra i Comboniani un progetto di riduzione delle comunità in Congo. Chissà se resterò qui un anno o più! Ormai è Natale. Questa domenica andrò a visitare il villaggio più lontano mentre a Natale resterò al Centro. Nessun segno esteriore marca la festa che si avvicina. Mentre in Europa musica e colori fanno danzare i sentimenti. Ho regalato al vescovo una candela rossa tipica per fare la corona di Avvento ma in Europa. Ne avevo portate alcune per animare le celebrazioni di due delle nostre parrocchie, quella di Isiro e la mia nuova. Ma ormai non ho più il tempo per farlo. Sono arrivato solo qualche giorno fa e mi trovo un po' disorientato.

Comunità parrocchiale di Dungu


lunedì 16 dicembre 2013

Eccomi di nuovo in Africa in Congo RD


Città di Dungu, venerdì 13-12-13:23

Quanto tempo è passato dal lontano lunedì 12 agosto quando lasciai la città di Isiro per andare in vacanza in Italia. Sono arrivato ieri verso mezzogiorno locale. In compagnia di un pilota americano protestante. L’aereo, un caravelle di 12 posti portava un carico non di persone ma di fili di ferro per fare il cemento armato in una stazione missionaria protestante, ancora lontano 250 km a Doruma (Banda). Era il quarto aereo che cambiavo in tre giorni e mezzo di viaggio passando per Istambul e Kampala e Bunia, città congolese di 300.000 abitanti alla frontiera. Ho dovuto subire tanti controlli e non sempre simpatici. Ma ogni tanto mi dicevo: Gesù aiutami a vedere in loro delle persone da amare. Quasi tutto è andato secondo il programma. Non dovevo sbarcare subito nella mia nuova comunità di destinazione ma passare per la città di Isiro e consegnare alcuni pacchetti importanti e prendere altre cose dalla mia vecchia stanza. Mi avevano detto che non c’erano aerei per una settimana.

Un canto diceva... partire è un po' morire... è vero. Costa lasciare un mondo di sicurezze e di affetti e affrontare un altro mondo dove l'incertezza è tanta. Oramai è Natale. Possiamo sempre nel nostro cuore dire: Vieni Signore Gesù.

Il mio tempo in Italia è passato in fretta. Sono stato molto vicino a mia madre che in ottobre aveva festeggiato 90 anni. Molti sabati, giorno libero della signora Elena, badante di mia madre, sono stato volentieri in casa ad assisterla. Con lei ho pregato il rosario davanti alla TV Sat 2000, in diretta da Lourdes oppure pregato la Santa Messa in diretta da una chiesa italiana come Pompei, Roma o Castelgandolfo. Più volte mentre le persone ricevevano l’Eucarestia consegnavo pure io questa a mia madre. Più volte restavo al capezzale di mia madre qualche minuto una volta andata a letto al pomeriggio o la sera.

Eccomi ora in compagnia di fratel Michelange, spagnolo e padre Luis del Guatemala. Un piccolo nugolo di persone ho già potuto incontrare e pure con esso un po' pregare davanti a Gesù eucarestia esposto da uno di loro per un’ora sull'altare della bella chiesetta a forma esagonale e dipinta con colori forti africani. Mi sento abbastanza anche qui a casa mia, in patria. Le lingue lingala e francese mi sono familiari e lo stile di vita è molto semplice. Non c’è acqua corrente, non c’è elettricità mentre il telefono è solo per cellulare. Non c’è frigorifero ma un congelatore alimentato da pannelli fotovoltaici. Non va sotto zero e in esso ci permettiamo di conservare i vaccini del dispensario di fronte.

lunedì 29 luglio 2013

Note Sparse Giugno / Luglio 2013


Domenica, 16 giugno: mentre io ho celebrato due messe gli altri due confratelli erano in foresta a visitare altre comunità. I canti erano lunghi. In tutto le due messe sono durate 4h30. Erano in rito zairese abbastanza solenne. Alle 12 ho pranzato e poi sono andato a visitare un anziano moribondo assistito dall'unico suo figlio rimasto in vita. Il cortile era stato “strappato “ al corso d’acqua vicino. Il terreno era molto umido. Sia sua moglie che altri figli morirono prima, forse per sclerosi a placche. Giaceva su un lettino con una stuoia slabbrata e aveva una tela malandata per lenzuolo. Con fatica mi ha detto qualche parola. Ero seduto sul bordo di una sedia a sdraio piuttosto sporca. Non avevano altro per farmi sedere. Mi sono intrattenuto là 20’ e poi ho fatto ritorno alla parrocchia. 

Ieri il mio confratello Duilio, mi ha confidato di avere la scabbia al braccio sinistro. Molta gente soffre di scabbia. Lui ha l’abitudine di prendere in braccio i bambini e molti ce l’hanno. Il contagio è presto fatto.

Trasloco. Sia ieri sera ma specie oggi ho dato molto tempo per svuotare il mio ufficio-stanza. Entro la fine del mese deve essere pronta per accogliere il nuovo parroco mentre io andrò altrove. Alla fine del mese lo saprò. Ho dato la mia piena disponibilità per andare dove c’è più bisogno. Molti libri e altre cose che procurai alla comunità resteranno qui . Il cambiamento mi obbliga a distaccarmi da tante cosette care e anche abitudini acquisite. Delle relazioni vengono meno per cominciarne altre di nuove.

Credo che la Missione ha senso quando guardo la mia vita come un dono per la Chiesa. Questo dono va dove c’è bisogno. La vita -possiamo dire- è un cammino che si fa in compagnia di altre persone che non sono sempre le stesse.

Mercoledì 19: stamani dopo la Santa Messa delle 6h15 ho dato i sacramenti dell’iniziazione cristiana a due giovani handicappati mentali e fisici, Claude e Clementine. Le loro mamme e qualche altro li accompagnavano. Non ho seguito il rito di sempre programmato per della gente sana. Sono stato breve e sintetico. Vorremmo costruire una piccola struttura per accogliere gli handicappati del quartiere durante il giorno. Molti di loro sono quasi abbandonati dalla famiglia che si sente impotente a gestire il familiare molto bisognoso. Una donna anziana aveva preparato le due famiglie all'avvenimento di oggi. Era contenta più di tutti per avere riuscito a portare a termine la loro preparazione. Ci sono molti malati di epilessia.

Domenica 30 giugno: 21h45: la settimana passata fino a giovedì ero in foresta. Sono stato in safari sei giorni. Ho incontrato tante persone e qualche autorità civile. Ho fatto sentire loro l’unità della parrocchia nonostante la distanza dal centro. Ho sottolineato l’importanza della fedeltà agli incontri periodici del settore per mettere in comune la vita locale e camminare uniti. Ho visitato degli anziani che ormai non hanno più le energie per allontanarsi dal loro cortile. Tocca a noi sani stare più attenti a loro. Siamo alla fine dell’anno scolastico e già bisogna pensare al nuovo. Le vacanze scolastiche degli alunni non devono trasformarsi in vagabondaggio ma divenire un tempo di aiuto alla famiglia nella campagna. L’ultima notte è stata marcata da tanta pioggia. A fianco del mio letto pioveva dentro. Ho fatto ricorso ad un sacco di nylon per proteggere il mio corpo dalle gocce che rimbalzavano dalla terra al letto. Al mattino ho bevuto raramente del caffè. Ormai so stare a digiuno a lungo mentre al centro bevo spesso durante la giornata del tè o caffè. Raramente offrono della frutta mentre al centro sono spesso in refettorio a mangiare delle banane o papay. Nei villaggi non ho riposo pomeridiano mentre al centro alle ore 12h15 c’è l’abitudine della pausa pranzo e riposo. Comunque della sonnolenza mi prende. 

Domenica 14 luglio: 21h30; Mi sono lavato col secchio. Ora mi sento meglio. Il consiglio provinciale dei Comboniani in Congo è finito già da tre settimane e non so ancora quale sia la mia nuova destinazione. Il caro confratello, padre provinciale mi chiede di avere pazienza. Il suo “dialogo” con altri confratelli lo affatica… Ho cominciato ha dire apertamente la notizia del mio trasferimento. Ma preferibilmente non ne parlo. C’è chi mi cerca e insiste per avere un regalo-ricordo. 

Domenica 21 luglio: la mia destinazione non è ancora definita ma un pochino illuminata: andrò in una delle comunità della mia regione nordest. Per intanto posso decidere la “porta” d’uscita dal Paese: la frontiera ugandese. A Kampala prenderò l’aereo lungo percorso a destinazione dell’Europa. Oggi sono stato nel villaggio di Maika a 7 km. C’erano difficoltà d’intesa tra gli “anziani” della comunità. Dopo due ore d’incontro abbiamo cominciato la Messa. Alla fine ho annunciato il nome del nuovo catechista e del suo assistente. C’era soddisfazione in tutti per la ritrovata intesa e serenità. Verso le 14h abbiamo pranzato. Stretti in 4m2 abbiamo pranzato in 5,dentro una casettina: pollo e riso, pasta di manioca, salsa di manioca e banane crude cotte.

Giovedì 25 luglio: 22h26: ieri mattina alle 10h30 ho celebrato una messa in un cortile confinante con un acquitrino. Lui e lei avevano convissuto 40 anni senza pensare di benedire la loro unione. Ora lei, Elisée ha una macrofilaria. I suoi piedi sono diventati quelli di un elefante. Sono piagati e puzzolenti. Lui, Maurice, è diventato quasi cieco ad un occhio.. La piccola comunità del quartiere ha ben cantato e suonato. Un bel gruppo di giovani ha animato la messa e il post-messa. Anzi mi hanno offerto da mangiare fagioli e riso. Una pioggia torrenziale cominciò giusto dopo la messa. Due teloni di camion erano stati preparati ma erano pieni di buchi. L’acqua scorreva ai piedi e cadeva da sopra. Sono arrivato a casa bagnato. Tutti hanno avuto qualcosa da mangiare.

Domenica 28 luglio: 22h Oggi il vescovo ha intronizzato il nuovo parroco. Mentre io ho ricevuto un piccolo saluto di ringraziamento e un tessuto locale con l’immagine dalla santa locale Anuarite. Conto celebrare per l’ultima volta domenica prossima. La messa è stata solenne. Poi abbiamo preso la colazione alle 10h30. Alle 11,30 nel cortile della scuola contigua vari gruppi di preadolescenti e giovani si sono alternati con danze degli antenati e altri con musica attuale e testo di circostanza ci hanno intrattenuti. Tutti sono stati contenti. L’organizzazione è stata migliore del passato. Più tardi mi sono messo in stanza a fare ordine tra le mie cose da lasciare o portare via. Lascerò le mie cose in casa a Isiro non sapendo ancora la mia nuova destinazione. Sarà probabile che mi mandino di nuovo a Dungu a 215 km a est verso il Sudan in zona ELRA, zona rossa quanto alle mappe della sicurezza internazionale. Chi opera là, esercito e agenti internazionali riceve un salario elevato perché il rischio è maggiore.

Suore Domenicane

Maggio, Visitazione

Viva Fatima

Verso la Grotta

Benedizione alla Grotta di Fatima



lunedì 27 maggio 2013

Note Sparse


Domenica sera 14 aprile. In comunità in veranda la temperatura misurava 35° alle 16h. La visita al villaggio Sanzele, lontano 15 km, mi è pesata. Il calore e umidità erano tanti. Abbiamo terminato la messa alle 14h e poi sono andato a visitare tre cortili a portare I Sacramenti a degli anziani. Arrivato in comunità alle 16h mi sono riposato. Ho bevuto dell’acqua fresca con limone. Penso ad una bambina che ieri sera si è avvicinata a me per il Sacramento del perdono. Aveva delle ciabattine senza più il fondo della caviglia. Aveva messo i piedini nudi sul legno del banco, cosi me ne ero accorto. Toccava il suolo. Ho più che il necessario. Mi accorgo quanto privilegiato sono io. Mi trovo a gestire tanti beni e servizi. Mi domando come aiutare di più. I bisogni sono tanti. Aiutiamo già circa 250 alunni pagando le spese scolastiche principali. Non c’è nessuna scuola che sia totalmente gratuita.

Oggi martedì 16 aprile alle 15h30 nella nostra Grande Sala abbiamo avuto una conferenza tenuta da un infermiere dell’ospedale Siloé, fondato dall'associazione tedesca,San Rafael, per curare le malattie oculari della regione. Ci siamo messi d’accordo per una collaborazione nelle campagne approfittando delle visite pastorali di noi sacerdoti. Noi missionari siamo i primi animatori dello sviluppo integrale locale. Il Vangelo porta una mentalità nuova e quindi rompe la staticità locale con il suo fatalismo e le sue paure.

PRIMO MAGGIO: stamani ho celebrato una Messa nel cortile di un “Centro di ascolto”. La gente aveva impiegato quattro anni per costruire la piccola casetta e poi atteso tre anni per preparare una festicciola. Chiamano il loro centro, CEVB San Giuseppe. All'occasione ho parlato del valore positivo del lavoro umano e di ogni attività che hanno senso cristiano quando si guarda ogni azione per costruire il Regno di Dio e quindi quando si vive con la tensione di cercare il bene comune. C’erano grandi e piccoli, in tutto circa 200 persone. Avevano preparato la festa bene. C’erano anche rappresentanti di altre chiese del quartiere. I centri di ascolto sono nodi vitali della parrocchia. Consideriamo la parrocchia come un insieme di piccole comunità raccolte in settori. 

Mercoledì 15 maggio: stamani un bambino di forse 12 anni è venuto per la seconda volta in sette giorni a cercare la sua scheda di battesimo per essere accettato venerdì sera al nostro centro pastorale. Ci sarà il ritiro in vista del sacramento della Confermazione della domenica. Ogni volta si era fatto 16 km a piedi. Aveva i soldini pure pronti per l’iscrizione. Non si era dato pace finché non fosse stato chiaro d’essere accettato. 

Venerdì 17 maggio, 21h25: a 50m di distanza nel nostro centro pastorale dormono 180 preadolescenti e qualche adulto. Abbiamo distribuito delle stuoie, 28 materassini e disteso sul pavimento due grandi teloni usati per coprire le merci sui camion. Da lontano osservavo i preparativi per dormire. Una ragazzina si è servita delle ciabattine per appoggiare la testa. Ma essendo le ciabattine sporche le ha messe sotto il telone all’altezza della testa. Hanno un giorno di ritiro e poi domenica riceveranno il St. della Confermazione. Mangeremo insieme e poi ognuno o i gruppi prenderanno la direzione del ritorno…a piedi. I più lontani hanno tre giorni di cammino. 

Domenica di Pentecoste, 19 maggio: 19h15; Oggi 143 persone per lo più adolescenti hanno celebrato il Sacramento dello Spirito Santo. I più lontani, sette, hanno camminato due giorni per percorrere 100 km. Tutti erano vestiti modestamente bene. Almeno le ciabattine le avevano. Nella grande sala abbiamo mangiato lo stesso cibo. Noi …autorità ci siamo serviti per primi e da soli!!

Domenica 26 maggio, festa della SS. Trinità. Sono stato lontano 20 km al villaggio, Zambula. Quattro maschietti accompagnavano le danze e i canti con due scatolette di conserve schiacciate e riempite di sementi e legate ai piedi. Accompagnavano i tamburi. Un pensiero e distrazione che ho spesso: in questo villaggio non verrò più. Non ci vedremo più. La data della mia partenza si avvicina. Preferisco conservare ancora segreta la notizia del mio trasferimento. Partire è sempre un po’ morire. Il calore della giornata è forte ma all'ombra di un albero è già meglio.

Il confratello Eduardo, messicano è tra noi da febbraio.
Deve imparare ad usare la moto. Con la macchina non si va lontano.

Strade ostruite da alberi caduti all'occasione di un forte vento diventano una preoccupazione se si viaggia con la macchina, mentre con la moto ci si apre facilmente un varco.

Una volta al mese organizziamo 45’ di Adorazione Eucaristica e una preghiera particolare per gli ammalati. Tanta gente non riceve la Comunione perché trova difficoltà a regolare il Matrimonio.

Fratel Duilio è il grande tecnico dalle manine d'oro che visita molti villaggi
a dare una mano per fare pozzi e chiese.

Suor Prado, spagnola presenta la Terra Santa,
mentre in serata fratel Duilio presenta delle foto a proposito.

Sessioni brevi di tre giorni di formazione oppure una conferenza sulla prevenzione sanitaria.
Il livello culturale è molto basso.

Macchine da scrivere: c’è chi ancora le usa. Una volta offrivamo un corso di dattilografia.
Ora da tre anni offriamo un corso di uso del pc.

La bici offre un aiuto straordinario per portare cose quasi dappertutto.


giovedì 11 aprile 2013

Note Sparse


ISIRO, mercoledì 20 marzo

Stamani è venuta una coppia anziana di pigmei che abita a qualche km dalla città. Una donna anziana segue la formazione di essa in vista dei Sacramenti dell’iniziazione cristiana nella notte di Pasqua. Ogni tre mesi raduno alcuni pigmei per riflettere insieme a partire da un servizio video…

ISIRO, Domenica delle Palme - 24 marzo

Dopo il Natale e la Pasqua questa festa cattolica attira molto piccoli e grandi. Era bello stamani alle 6h15 vedere sulla strada tanta gente con rametti di palma intrecciati e adornati di fiori coloratissimi camminare veloce per arrivare a tempo al posto convenuto a 300m salendo la strada della nostra collinetta Gossamu. Padre Marcelo presiedeva la celebrazione mentre io ero quasi mimetizzato tra i fedeli portanti bei vestiti colorati. Tutto si è svolto con ordine come previsto da Marcelo e contro le mie aspettative. Più tardi, alle 08h10, sono partito in campagna a 22 km per ritornare alle 16h40. Anche gli assistenti della mia processione hanno agito bene. Non avevano tuniche uniformi come al centro..Ero con una decina di preadolescenti majorettes ma senza un abito adeguato. La danza è nel sangue di tutti. All’offertorio piccoli e grandi escono in processione verso l’altare per deporre la loro piccola offerta e tutto il movimento è con passi di danza. Ecco uno dei motivi che fa durare una messa facilmente due ore.

Martedì sera

Oggi alle 08h35 siamo andati in cattedrale alla messa solenne presieduta dal vescovo Julien Andavo. Non ci avevano avvisato del cambio d’orario e cosi siamo arrivati leggermente in ritardo. Sospese sopra l’altare c’erano delle decorazioni che in Europa si usano a carnevale. La chiesa era affollata, forse 2000 persone. I preti erano circa 35. Noi bianchi stranieri eravamo sette. La corale della città ha cantato bene. Il vescovo ha cantato molte parti che io non ho cantato mai. Non ho mai avuto la pazienza d’impararle. Dopo la messa abbiamo approfittato per uno scambio di auguri e stare un po’ insieme preti, suore e vescovo nella canonica. Dopo cena brucerò gli olii santi vecchi e preparerò le boccette per quello nuovo. Domani alcuni preti delle parrocchie lontane cominceranno il viaggio di ritorno. I più lontani percorreranno 400 km...con la moto, mentre io andrò in foresta giovedì per ritornare il mercoledì dopo. 

C’erano degli scouts che al momento dell'"elevazione"avevano alzato il braccio come per salutare un grande capo militare. Gli scouts locali proprio non li accetto. Sono ben lontani dallo spirito di Baden Powell.

Mercoledì, 3 aprile 21h53

Eccomi di ritorno a Isiro. Un gran vento con pioggia e grandine hanno abbassato la temperatura. Meno male che durante il mio safari pasquale la pioggia non mi ha disturbato.La domenica sera alle 18h arrivavo alla comunità comboniana confinante. Il mattino del lunedì ho potuto fare controllare i denti e detartrarli. Per la prima volta un medico dentista congolese era là ad accogliermi. Ha lavorato bene e a lungo.Viene dalla capitale. Pur essendo le comunicazioni difficili i pazienti arrivano da ogni direzione. Ho pregato in tre centri della parrocchia: ho battezzato una ventina di persone e benedetto una coppia anziana. L’uomo era quasi sordo ma la moglie meno anziana era attenta e precisa nelle risposte. Una fila di figli e nipoti e parenti sono sfilati ad abbracciarli dopo l’applauso dell’assemblea. Lui non ha potuto ricevere l’Eucarestia essendo di un’altra confessione. Durante questa pasqua, in tutta la parrocchia abbiamo avuto solo due coppie benedette, una di pigmei e l’altra di anziani della tribù dominante, degli Yogo. Il matrimonio religioso resta un affare degli anziani e qualche adulto. Mi dispiace non avere più gli stivali italiani più in ordine: durante il mio safari di qualche settimana fa avevo percorso un cammino con buche e radici. La moto saltava come una gazzella. Era difficile tenerla e cosi ho strappato anche i pantaloni antishok sui pedalini della moto a causa dei movimenti bruschi.


sabato 6 aprile 2013

Settimana Pasquale in Congo - Auguri



Il giglio a bordi rossi è molto diffuso ora nelle savane. E' solenne.


Durante i preparativi della festa della donna  -8 marzo- persone diverse hanno dato il loro aiuto. Qui si vede suor Alice che parla dei diritte delle donne e della legge congolese sugli abusi sessuali.


Le donne sanno essere eleganti e sempre di più c'è chi usa la "bodaboda" cioè moto locale senza marce.


Durante la settimana santa in più parti della città si organizzava la preghiera "Via Crucis".
I bambini erano sempre tanti.


Mentre rientravo a casa, ad un ponte mi sono fermato per delle foto.
Un bambino passava un po' intimorito.
I bambini fanno tanti km per andare a scuola.


Eccomi ospite della guida spirituale della piccola comunità cattolica del villaggio Penghe.
La moglie e tanti bambini posano per la foto.
Là essendo ora di pranzo mi hanno offerto delle banane e dell'acqua fresca.


Nella savana sono abbondanti i pitoni.
Avevo ricevuto in regalo una pelle di pitone ancora piccolo.


mercoledì 6 marzo 2013

Note Sparse


Domenica 24 febbraio 2013, Isiro

Oggi ho celebrato due messe che sono state corte. Non hanno superato le due ore.Il tempo quaresimale impone una liturgia sobria: niente danze. Tutto si semplifica quando usiamo il rito romano semplice e non quello congolese solenne, dove si cantano inoltre tantissimi testi.

Venerdì pomeriggio sono andato a pregare la Via Crucis come semplice cristiano in una via vicina alla comunità. Tanti bambini accompagnavano la croce. Alcuni cercavano di darmi la mano. Alla fine ho ceduto per accontentarli.Dei pensieri cattivi mi erano venuti: sono tutti nati senza preservativi e senza programmazione.


Sabato 2 marzo 2013

Stamani il mio giovane confratello, Marcelo (una sola L in portoghese) è partito in foresta a visitare dei villaggi. E’ la prima volta che lui li visita. Farà anche un percorso di tre giorni a piedi. E’ da poco più di un anno che è tra noi. Mentre io ormai penso in quale altro posto del Congo comboniano potrò essere utile. Quando rientrerò dalle vacanze italiane, cioè a metà novembre sarà già chiaro il nuovo indirizzo. Arrivai a Isiro nel febbraio 2007. Solo la comunità al momento è informata della mia prossima partenza. Partire è sempre un po’ morire…La festa della donna si avvicina. Ci sono quelle che pensano alla sfilata in città, pensata dall'ambiente politico, mentre noi parrocchia pensiamo come offrire un tempo di formazione insieme alla festa, proprio alle donne. Alcuni papà si occuperanno della cucina. Alle due giornate formative sono invitati anche i mariti delle donne.


Lunedì 4 marzo 2013

Stamani nei centri di ascolto del lunedì mattina(6h orario campagnolo) i presenti erano quasi tutti anziani. Lo scambio di idee è stato sereno e positivo. All'occasione dell’otto marzo, si era parlato dell’importanza del dialogo nella coppia e della pari dignità dei partner. Gli esempi erano ben concreti. Un uomo che ritorna dal campo con la moglie non ama sua moglie quando le lascia portare tutto il peso dei frutti della terra solo sulle sue spalle e lui cammina dietro a lei disinvolto solo con il machete!!


Fratel Duilio cura un ascesso ad una ragazza. Gli ascessi sono frequenti tra la gente. Forse è a causa della mancanza di igiene e del poco uso del sapone e del portare a lungo biancheria sporca sulla pelle.

Il sottoscritto approfitta di tanti momenti per indurre le persone alla lettura. Sono rare le persone che hanno un libro a casa o sono abbonate ad una rivista. Unica e senza concorrenti è la nostra rivista dei missionari comboniani: Afriquespoir - guardiamo il mondo con speranza.

Finalmente in città c'è un ospedale oftalmico ma funzione a regime molto lento. Personalmente ho fama di tenere un vecchio cartone di occhiali ( al 95% riciclati di provenienza italiana) che sono in via di estinzione. Ho un piccolo campionario di lenti per testare lo stato della vista.
Alla missione si cerca il prezzo "missionario".

Due ragazze studiano infermieristica e hanno trovato nella biblioteca della parrocchia dei testi di grido.Molti medici e infermieri hanno una doppia professione. Quella ufficiale all'ospedale o dispensario e quella privata nei quartieri e a domicilio. Si opera senza scrupoli anche nelle case private.


giovedì 7 febbraio 2013

Note Sparse Gennaio / Febbraio 2013


Mercoledì 2 gennaio 2013: città di ISIRO

Gli sparvieri volano alti. Sono diffusi durante la stagione secca. Molti pulcini in cerca di cibo qua e là con la madre vengono rapiti con gesti rapidi e decisi stretti da artigli robusti. L’aria è polverosa. Alle 6h la temperatura è +18° e alle 14h è + 34°. I disturbi respiratori sono frequenti tra la gente. In questo mese farò poche visite fuori città. Devo stare molto attento ai fuochi di savana a non trovarmi in mezzo. E’ ancora tempo natalizio. Sia l’internet che il telefono vanno a rallentatore e singhiozzo. Ho celebrato il Natale lontano 100 km. La moto correva a zig zag tra le buche e le erbe alte 3m che mi sbattevano sulla visiera del casco. Sono stato cinque notti nei villaggi. Ho visitato dei malati. Un anziano aveva delle gambe e piedi enormi ..da elefante. Era l’effetto aggravato della filaria, diffusa nelle campagne. Un altro anziano aveva delle mani molto deformate dall'artrosi. Una giovane donna di circa 35 anni, nonostante handicappata negli arti, mi ha fatto conoscere i suoi due figli di 8 e tre anni. I suoi genitori la curano e accudiscono i figli suoi. Ieri sera preti diocesani, religiosi e religiose e qualche seminarista ci siamo trovati intorno al vescovo per uno scambio di auguri e mangiare qualcosa insieme. Ha fatto un piccolo bilancio della vita diocesana e ha invitato a collaborare di più per una gestione della diocesi. Gli aiuti dall’Europa si assottigliano e si fa imperativo il richiamo a maggiore responsabilità e collaborazione dei cristiani nella gestione delle parrocchie. L’antenna internet della città è guasta. Il segnale non è stabile. Diventa difficile scrivere e ricevere posta o leggere una pagina giornalistica. L’isolamento e la difficoltà di comunicare fanno apparire le distanze ancora più grandi. 

Lunedì 7 gennaio 2013: quasi un mese dopo la spedizione sono arrivati alcuni cartoni con le agendine dell’anno stampati alla capitale. Ci sono pochi aerei che volano e questi sono vecchi. Non c’è concorrenza tra società da fare migliorare i servizi, nonostante ricevano molti soldi. Un volo interno costa circa la cifra per andare in Europa, circa 1000 $. Verso la metà di agosto rientrerò in Italia per delle “vacanze”. Devo prevedere di cercare aiuti per rimborsare il costo del mio viaggio che costa il doppio di un volo turistico fatto altrove nel mondo. In oltre non devo pensare solo a me stesso ma a tanti confratelli africani che per andare a casa loro devono necessariamente prendere l’aereo. Qui le distanze sono continentali. Poiché non c’è concorrenza tra compagnie aeree siamo obbligati a subire il bello e cattivo tempo di esse.

Domenica 20 gennaio 2013: stasera sono rientrati fratel Duilio e padre Marcelo. La loro assenza – erano stati a visitare dei villaggi—ha aumentato le mie attività quotidiane. Avevo promesso di visitare per due mattinate degli anziani ammalati; ma la malattia della malaria aveva messo in difficoltà per un breve tempo anche fratel Rafael. Cosi solo il venerdì mattina ho passato 4h in compagnia di una brava signora a visitare persone che da tempo non escono più dal loro cortile o dalla loro casetta. La visita è sempre molto gradita. Non posso essere breve come fanno tanti preti in Italia. Noi assicuriamo la visita e la Confessione che tre volte all'anno Le abitazioni sono in grande numero delle povere casette simili a delle baracche. I segni della povertà sono tanti ma in tutto questo la gente vive con dignità e fiducia in Dio ogni giornata in più che Dio offre.

Martedi 29 gennaio 2013: 22h: oggi mi sento meglio. Ho visitato un villaggio lontano solo 7 km. Mentre domenica sera ero rientrato alle 19h dopo quattro ore di moto. Ero stato al km 75, Trois-Ponts, dove un giovane prete locale celebrava la sua “prima”Messa nella terra dei suoi antenati, cioè dove i suoi genitori si sono ritirati dopo la malattia che suo padre contrasse tanti anni fa: una paralisi agli arti inferiori. Suo padre era pastore protestante di prestigio. E’ stato un’occasione per me di entrare in contatto con tante persone anche di confessioni diverse. E’ facile trovare sul territorio della parrocchia famiglie con membri di confessioni diverse o in sette. E’ stato là una grande festa tra parenti ma anche tra appartenenti ad Chiese diverse. Comunque trattandosi di villaggi vicini, la gente in maggioranza si conosceva. Un luogo di frequente incontro tra la gente è il lutto di un familiare. Passano due e più notti al cortile del defunto. In modo indistinto la gente si dà una mano.

Venerdì 01 febbraio. In Europa c’è aria di carnevale. Qui non si sa cosa sia. Meglio cosi. Invece presto il 13 febbraio avremo la chiesa piena al mattino presto, 06h15 per partecipare al rito delle ceneri. E’ un rito penitenziale sentito un po’ con carattere magico. Siamo creature divine peccatrici bisognose della misericordia divina. La gente crede ai riti magici e teme le maledizioni provenienti dai propri simili.

I genitori del prete novello non hanno ricevuto la Comunione perché loro sono protestanti. Questo Don (=Abbé) è passato alla Chiesa cattolica quando aveva già 20 anni, grazie alla mediazione di una zia che era attiva nella parrocchia e che lo ospitava volentieri.
A villaggio Ndubala e cosi in ogni villaggio mi offrono la migliore sedia a sdraio del quartiere. Ndubala è il villaggio più lontano dal Centro:105 km. Là c'è un bravo animatore della comunità cattolica. E' una attività comune andare alla fonte a prendere acqua. Si va in compagnia. I bidoni in plastica da 20l hanno preso il posto dei vasi pesanti in terracotta 
Non c'è una tradizione di costruire presepi per la festa del Natale ma qua e là se ne vedono di bellini.
 

 Abbé Michel Nyakyamadru
 
 Don Michel coi genitori vicini

Ndubala

 Villaggio Ndubala

Prete novello diocesano

 Presepietto su sgabello