mercoledì 12 settembre 2012

Note Sparse Settembre 2012

Mercoledì 12 settembre

Si spera che il pericolo Ebola sia stato allontanato definitivamente ma i "Medici senza frontiere" leveranno le tende dalla città fra non prima di un mese.

Intanto le scuole hanno aperti i battenti.

Questa domenica si dichiarerà aperto anche l'anno pastorale oltre a quello scolastico.
Seguiamo insieme il nuovo Mosè: G. Cristo.

 E' un gioco africano di tutte le età che sviluppa il pensiero, domandando del calcolo
ma che fa anche dimenticare gli altri doveri di casa.
 
Le strade non sono monotone ma il rischio di cadere è sempre alto.
 
Le cifre intorno ai deceduti per il virus Ebola sono varie: alcune decine.
Ecco una bara che va diretta al cimitero. La vittima infetta deve essere sepolta in fretta.
Niente funerali normali nel cortile dei familiari.
 
Avevo percorso 75km e me ne mancavano ancora 35 per arrivare al confine della parrocchia, al villaggio di Ndubala.
Un po' di frittelle senza zucchero e delle banane sono state il mio pranzo.

 

giovedì 6 settembre 2012

Note Sparse Agosto 2121


Lunedì 6 agosto

Questa mattina sono andato in un centro di ascolto. Il tema era: prepariamo la festa della Madonna Assunta in cielo che in Congo si celebra la domenica 12, anziché il 15 come in Italia. 

L’incontro si tiene alle 6h15 del mattino per permettere specialmente ai contadini di partire per il lavoro. 

I partecipanti erano quasi tutti anziani. La casetta era piuttosto scura perché un temporale si avvicinava. Quindi c’era difficoltà a leggere i testi. 

Ieri, martedì 7, sono tornato a casa stressato dal guasto che ho avuto alla motocross. Sono andato a letto presto. La dinamo si era bruciata; era nuova ed era il suo collaudo. Dopo 60’ di foresta il motore si era spento. Meno male che mi trovavo solo due km lontano dalla cappella del villaggio di Andalì dove la gente mi aspettava. Ho scritto una lettera al confratello Rafael e poi un giovane è andato in bici a consegnargliela. E’ veloce e bravo per la sua disponibilità. La mia descrizione del guasto ha fatto capire al meccanico il tipo di guasto da riparare. Infatti alle 16h arrivò in moto con il pezzo nuovo. Sull'imbrunire sono quindi rientrato in compagnia di suor Mellis, messicana, alle prese con la nuova lingua e che visitava per la prima volta la piccola comunità cristiana. Aveva un po’ piovuto e quindi il suolo era diventato viscido. Tanti pezzi di ricambio cinesi hanno durata breve. La “mia” moto è una Yamaha, giapponese, ma uso pure la Jialing di produzione cinese, che abitualmente utilizza padre Marcelo, portoghese. Quest’ultima ha molto molleggio e la mia schiena sta meglio. 
Abbiamo in casa la parabolica TV e alla sera ascolto le notizie e guardo le immagini che vengono tramite la TV France 24, francese. Del Congo riporta rare notizie. Ma ieri tra i sottotitoli leggevo la morte di tre soldati congolesi uccisi all'aeroporto della grande città mineraria del sud Congo, Lubumbachi. Le notizie interne sono poche e da verificare. La guerra alla frontiera con il Ruanda nasconde grandi complicità e interessi enormi. Tanta popolazione ne soffre. 

A Isiro non ci sono minareti ma i pochi musulmani presenti si fanno ben sentire coi loro megafoni durante questo tempo di Ramadam. La sera, prima dell’imbrunire e al mattino, prima della luce, già alle 4h, ci svegliano con una voce assordante. 

Venerdì 10
Apprendo oggi che all'ospedale generale di Isiro ci sono tre ricoverati con tutti i sintomi del virus ebola. Infatti un piccolo aereo con “Medici senza frontiere” è atterrato ieri per fare un accertamento. L’igiene negli ospedali e nei quartieri lascia molto a desiderare. Rischiamo una tragedia. 

Sabato 11
Uno dei medici dell’ospedale generale confidava o meglio minimizzava la notizia dicendo che non ci sono morti contrariamente alla voce di un operatore sanitario che ci diceva esserci stati undici decessi in questi ultimi giorni. Anche dei medici del capoluogo regionale Kisangani, sono arrivati per un sopralluogo. Oggi pomeriggio è arrivato un papà per recuperare la sua figlia in vacanza e allontanarla dalla città. Aveva percorso 130 km in moto. Lui fa l’infermiere dentista nel nostro piccolo ospedale della Missione Mungbere. 

Lunedì 13
Operatori sanitari vestiti da sembrare dei fantasmi...una guardia permanente è davanti al blocco degli infettivi. Un nastro delimita lo spazio del cortile proibito ai non addetti ai lavori e parenti dei pazienti che avevano l’abitudine di portare loro il cibo e assisterli. Attendiamo notizie dei risultati di laboratorio dalla capitale. Un agente di una Ong mi confidava che ha l’obbligo di abbandonare la città qualora fossero positivi. La sua assicurazione non lo prenderebbe più a carico. 

Mercoledì 15
Mentre in molti Stati d’Europa oggi è festa nazionale qui è invece un giorno ordinario. Questo pomeriggio sono stato al capezzale di una anziana che già molti mesi non esce più dalla sua casetta, non ce la fa più. Come sono arrivato alcuni bambini mi hanno accompagnato da lei. Abbiamo chiacchierato un po' e poi insieme abbiamo pregato Dio Padre e le ho dato il sacramento dell’olio degli infermi e poi l’Eucarestia. E’ stata molto contenta della mia visita. Normalmente visitiamo gli ammalati tre volte all'anno. 

Domenica 19 
La Radio Okapi comunicava ieri sera che si contano all'ospedale nel reparto d’isolamento, sei decessi fin’ora accertati a causa del virus Ebola. Mentre sono sotto controllo circa 30 pazienti. Venerdì sera era stato l’ultimo decesso. Ormai l’autorità ha deciso che il cadavere sia portato subito al cimitero e interrato in fretta. La cultura locale vorrebbe che l’estinto resti nel cortile dei familiari almeno 24h e sia circondato giorno e notte dai familiari. Bisogna andare contro la cultura per evitare il peggio. Oggi in tutte le chiese e per radio è stato letto il primo comunicato medico ufficiale composto dalla “cellula di crisi della città”. Tanti stentano ancora a credere la gravità della possibile epidemia, specie nel villaggio periferico di Dobo na moko dove ero a pregare oggi. Si invita tutti a salutarsi senza darsi la mano. L’abitudine è tale che si fa fatica ad accettare la precauzione. 

Lunedì 20
La presenza del virus Ebola colpisce altre località come Pawa, Bunia della stessa regione. 

Martedì 4 settembre 
Dopo nove giorni in foresta a visitare le piccole comunità cristiane, sono rientrato bene domenica alle 18h quando faceva ancora luce. La notizia del virus Ebola e le norme di prudenza date alla gente, per esempio nemmeno salutarsi con la mano hanno spaventato la gente dei villaggi fino anche a rifiutare a dare dell’acqua ai viandanti per paura di contaminarsi con gente sconosciuta. 
Ho incoraggiato a curare di più l’igiene come lavarsi spesso le mani con sapone o cenere in mancanza d’altro e ad avere meno diffidenza verso i passanti richiedenti ospitalità. Ho sottolineato la presenza di una forte febbre come primo segno di allarme per cui applicare molte precauzioni. 
L’ultimo incontro del comitato di crisi della città è stato fatto mercoledì scorso. In esso si comunicava il decesso di 10 pazienti e lo stato d’isolamento di altri 15. Gli ultimi casi di ammalati sospetti sono stati registrati nei villaggi prossimi alla città. 

Ieri è cominciata la scuola sul territorio nazionale ma in foresta sono da rifare gli edifici che ogni anno a causa delle termiti e del materiale povero usato, pali e paglia, sono cadenti.

Serpente: è raro di trovarselo in casa ma non è impossibile

Anche i cadaveri vengono seduti sulla bici e trasportati a casa per l'ultimo saluto