venerdì 16 aprile 2021

Foto e video


La strada interrotta dal bambù caduto per il temporale.


Sono nati due gemelli.



Mi preparo a partire per i villaggi lontani.




Il ponte più brutto che abbiamo.

 


Taglio canne di bambù.

Pasquetta a Mungbere


5 aprile 2021

E’ il mio compleanno, 67 anni!! La data della mia nascita si allontana.

In comunità sono il terzo per anzianità. Fratel Genesio Maroso di Marostica mi precede d’un anno e padre Manolo, spagnolo ne ha 74. Il più giovane della comunità è Michel, candidato comboniano della regione che in luglio ci lascerà per cominciare la tappa del noviziato in Benin, nell'ovest dell’Africa. E’ piccolo di statura ma sveglio ed entusiasta.

Il triduo pasquale l’ho cominciato nel villaggio Maduya di 500 abitanti lontano 30 km vicino al grande fiume Nepoko. Ogni serata risalivo il percorso e dormivo su un letto diverso. Quella strada ha tanti accampamenti pigmei. Loro sono il 70% della popolazione del settore, forse 500.  Ogni mattina dopo il caffè ne visitavo uno e mi intrattenevo con loro. Erano piuttosto gli uomini che si intrattenevano con me e altri accompagnatori. Li incoraggiavo a lavorare la terra, a mandare i bambini a scuola e a costruire le abitazioni non più con le foglie cioè delle igloo ma in fango come gli abitanti bantu sedentari e contadini. I pigmei cattolici sono il forse il 20%. La foresta è 50% composta di grandi “ cespugli” di bambù giganti.  Il pranzo e la cena erano spesso di riso cotto e pesce fritto nell'olio. C’erano anche palline di farina di sementi di zucca. Ho sempre bevuto la loro acqua che non era sempre cosi limpida ma era fresca di sorgente. Speriamo bene. Da anni non prendo pastiglie contro i vermi intestinali!!  Il concetto di igiene è migliorato. Raramente mi si è avvicinata la mosca portatrice della filaria, verme che si sviluppa nel sangue.  La domenica di pasqua l’ho celebrata nel grosso centro di Bakiri di 8000 abitanti e là ho battezzato 47 alunni della scuola primaria e dato solo la prima comunione a 4 di loro. Per l’occasione -- la chiesa è già grande e sufficiente durante la messa domenicale -- si organizzò la celebrazione all'esterno con il facile aiuto delle canne di bambù e i rami di palma. Il sole era intenso.  Gli strumenti musicali erano elettrici e i microfoni in ordine. La messa durò  quasi tre ore, dalle 9 alle 12.

Pasqua 2021


Carissimi parenti, amici, benefattori, conoscenti,
ormai è Pasqua.
Non capiamo il perché ma la nostra antenna internet non passa più il segnale. Spero
comunque che almeno per mercoledì notte esso ritorni. Giovedì partirò in foresta
per ritornare domenica. Paghiamo tanto e siamo serviti male; comunque
sopravviviamo!!
In Europa la vita è condizionata molto dal coronavirus mentre qui viviamo disinvolti
quasi senza protezioni, protetti dal sole africano.
Solo all’ingresso del nostro ospedale esigiamo la mascherina e la disinfezione delle
mani.
Ora in chiesa mi metto la mascherina solo quando mi siedo per le confessioni. Il
nostro refettorio è molto aerato. Speriamo bene!!
Tre di noi lavorano a tempo pieno all'ospedale e tre in parrocchia mentre fratel
Daniel sta curando alcuni ettari di terra.
Nel nostro paesotto di campagna con forse 15.000 abitanti c’è molta affluenza di
gente che sbarca per accedere alle cure dell’ospedale e che cerca dove dormire
mentre I contadini vendono in fretta e a buon prezzo i loro prodotti La terra è
lavorata solo con la zappa.
Noi accogliamo spesso preti diocesani o religiosi mentre la comunità vicina delle
suore comboniane si sforza di accogliere qualche suora di altri istituti autoctoni. Ci
pesa il fatto che noi non abbiamo strutture grandi e che tutti fanno pressione per
essere ben accolti e andarsene spesso senza dare un contributo ai nostri costi di
soggiorno. Tanti pensano che noi europei abbiamo i soldi facili mentre invece a
tavola beviamo acqua tutti i giorni e il formaggio lo vediamo raramente. La
manutenzione d’una vecchia fuori strada e delle moto ci pesa. Il fango e le buche
logorano freni e cuscinetti vari. Nelle lunghe distanze, dove la strada è “sparita” (
20-40 km) cedo la guida della moto ad un giovanotto che è anche meccanico.
La visita del missionario incoraggia la piccola comunità cattolica a divenire agente di
sviluppo e a liberarsi da false credenze. Insieme si prega il Signore della vita.
Vi ricordo, vi penso e vi ringrazio dell’attenzione che portate verso questa terra che
io percorro anche a nome vostro Vostro padre Franco