lunedì 15 agosto 2016

Notizie da Dondi


Watsa Dondi, 15 agosto 2016

Ora eccomi in comunità coi suoi problemi. La corrente elettrica non c'è più. Si accende il gruppo elettrogeno per 90' alle 18:30. Sarebbe meglio potenziare un pochino l'alimentazione dei pannelli solari e tenerli attivi usandoli anche quando c’è la turbina in ordine.
Nella sala dei pc e dove c'è l'alimentazione dell'antenna internet facciamo uso di due batterie al piombo e di pannelli ma con disponibilità limitata.
Ora, chissà perché, anche il convertitore di corrente da 12v a 220v alternata è guasto. Quindi ora ne uso un altro, ma non lo lascio qui per custodirlo meglio. La sala è usata anche da altri.
Quindi anche l'uso del wifi va a momenti. Accenderò l’antenna alle 21:00.

Quanto al mio viaggio: è stata una sfacchinata e un po' di suspence ma tutto andò bene. Pagai di più del solito le tre volte che presi taxi. I bianchi sono considerati galline da spennare; la prossima volta mi difenderò meglio.

Ci sarebbe da scrivere molto sul viaggio. Si tratta di due giornate di viaggio con due notti e due giorni. Nel bus della notte da Kampala ad Arua avevo molto spazio ed ero seduto in fondo. Al mattino alle 5:30 siamo arrivati al terminal e dovetti negoziare con due moto tassisti: scelsi uno che sapeva il lingala. Lui si scelse un amico. Uno di loro portò le due valigie di 23 kg ciascuna e la fisarmonica di 11 kg sul petto; l’altro portò me, la stampante appena acquistata a Kampala e il mio zaino sul suo petto. Loro mi trasportarono lungo 25 km fino alla frontiera. La strada era asfaltata, larga e senza traffico. Nel bus della notte e quello del giorno dopo trovai molta gentilezza. Ma il secondo bus era quello ordinario che faceva tante e lunghe fermate. Era strapieno. Inoltre faceva caldo. Prima di arrivare alla frontiera riuscii a fare chiamare al telefono un giovane amico che mi aspettò alla frontiera e mi accompagnò in tre uffici per le pratiche comuni. A casa dell’amico sua mamma mi preparò una frittata e un buon tè inglese. Dopo un’ora di riposo ebbi la corrispondenza col secondo bus che si fermo’ davanti alla porta della famiglia e mi porto’ a Watsa Dondi. Mi restavano ancora 8 km di brutta strada per arrivare al mio villaggio. Dopo aver telefonato aspettai 30’ e il confratello Egidio arrivò con l’auto. Eccomi ora nella mia famiglia spirituale. Un grande applauso di bambini, strette di mano e abbracci mi accolsero. Provai un po’ di emozione.


venerdì 12 agosto 2016

Note sparse


Kampala (Uganda) il 11-08-16 Giorno di santa Chiara

Dopo una lunga giornata di viaggio sono arrivato qui ieri sera alle 22 davanti al cancello con guardiano della procura dei Missionari comboniani. Mi ero alzato in Italia alle quattro. Il grande aereo da Bruxelles aveva circa 50% passeggeri africani. Il mio tempo in Italia è durato quasi quattro mesi e mezzo. E’ passato in fretta. Ho avuto tanti belli incontri. Ho rinnovato il mio passaporto e fatto molti esami medici. Ora mi restano ancora 800 km (620 in Uganda e 200 in Congo). Viaggerò in bus domani notte. La strada è asfaltata fino alla frontiera e è sterrata in Congo. Quindi al mattino prenderò un altro bus aldilà della frontiera.  Ho bisogno di farmi aiutare per passare la frontiera. Ho fatto l’errore di non interessarmi prima per avere la disponibilità  di un accompagnatore. Le distanze sono grandi. Dove passo c’è abbastanza sicurezza sociale. I ribelli della LRA sono lontani 150 km.  In questa casa comboniana c’è molto via vai di chi parte e arriva dall'estero o dalle savane ugandesi. Conosco poco l’inglese e ciò mi mette a disagio. Per il resto l’accoglienza è buona. La casa della nunziatura vaticana è confinante. Sono in un quartiere della media borghesia. La città di Kampala sorge su tante piccole colline. Siamo a 1000 m d’altitudine. Il clima è buono. Forse riuscirò a visitare la tomba di padre Gianni Nobili. Era rientrato in comunità a metà gennaio e poi all'inizio di aprile ebbe un ictus. Si sperava di salvarlo portandolo con un piccolo aereo al miglior ospedale della capitale ma fu invano. Ora è sepolto nel giardino della nostra casa-noviziato a 20 da Kampala. Aveva 75 anni ed era originario di Sondrio. Ogni decesso fa soffrire molto. Lui dava un tono di grande accoglienza  e fiducia alla gente e di coesione tra noi confratelli. Guardando la mia agenda telefonica e di appuntamenti  ripenso a tante persone care che ho incontrato e che mi hanno aperto il cuore. Le presenterò a Dio Padre e alla Madonna perché le protegga.  Vi allego delle foto che mi hanno marcato in questi mesi: incontri con amici, con parenti e familiari, tra missionari anche laici e il vescovo di Padova quale grande pastore che invia i suoi amici ad annunciare la Buona Notizia. Segni cristiani come la croce e la statua della Madonna che evocano l’amore di Dio Padre e proteggono i nostri soldati caduti sul Grappa, ma non solo, anche noi vivi.

Amici Pane Spezzato

Parenti Barin a Noale

Cena di classe di ex compagni d seminario

Addio a Padre Alex Guarda

Foto funebre Gianni

Il vescovo Cipolla di Padova incontra i missionari in  vacanza

Medjugorie, cammino accidentato di Via Crucis

Sacello dell'Ossario sul Grappa

Madonnina del Monte Grappa