giovedì 8 gennaio 2015

Inizio gennaio 2015


Venerdì 2 gennaio 2015 9h30 

Molta gente fa la mattinata grassa per avere bevuto molto alcol a Capodanno. 

Eccomi nella sala pc dei Fratelli dell’Istruzione Cristiana lontano 7 km. Confinante c’è il hangar dell’aereo diocesano a 5 posti. E’ poco usato perché comunque costa caro. 

E’ il tempo della secca, il sole splende. Quando passa una macchina o una moto si alza un polverone. Ieri sera le suore domenicane congolesi –che sono 5 a 100 m al di là della chiesa – ci hanno restituito la visita e abbiamo cenato insieme. Il primo lunedì del mese al pomeriggio facciamo una meditazione insieme e 30’ di adorazione eucaristica nella grande chiesa. Vedremo anche di un momento di più e in francese una volta alla settimana. Le suore devono lentamente familiarizzarsi al francese. Usano principalmente la lingua lingala. 

Sono in una regione che le forze militari e organizzazioni “ umanitarie” giudicano “rossa” a livello di sicurezza. Il futuro è sempre da pensare per un mondo migliore ma delle nuvole nere arriveranno. Sono intanto lontane. Noi comunità abbiamo tanti progetti in vista in questo semestre. Speriamo bene. Sono i nostri ultimi mesi di presenza in questa diocesi. In giugno noi tre confratelli andremo a Isiro e prenderemo altre direzioni per un servizio comunque in Congo. 

I sacerdoti diocesani saranno loro a prendere la direzione della comunità parrocchiale. Più persone temono che ci sia uno sbandamento pastorale. Ci sono brave persone sia laici che preti che possono gestire bene la comunità. Altre urgenze spingono noi Comboniani a cedere il posto ai locali. Ieri ho regalato una gattina di quattro mesi ad una signora che ci aiuta molto. Era il mio augurio di Buon Anno. 


Giovedì 8 gennaio 2015

Aspetto il ritorno del nostro piccolo aereo diocesano. Ci sono dei colli da ritirare. Intanto approfitto del salone internet vicino gestito dai religiosi FIC. Il sole picchia. Alle 13h avremo 32 gradi mentre nella notte anche 12. 

Gli alunni hanno difficoltà ad applicarsi e cosi pure gli insegnanti. Il tetto è di lamiera e non c’è isolamento. In oltre le classi sono la maggior parte superaffollate. E’ una tortura stare a scuola. Molti edifici sono usati al mattino e pure al pomeriggio. Il rischio di disidratazione è grande.