lunedì 29 agosto 2011

Agosto 2011 - Lungo safari nella foresta


ISIRO, sabato 20 agosto 2011

E' ormai una settimana che sono rientrato da un safari di dieci giorni a visitare i villaggi più lontani fino al km 105. Non ho ancora finito di fare ordine sopra il mio tavolo di ufficio. Sono contento del giro fatto ma anche di essere ritornato alla base.

Ero ritornato lunedì sera alle 18h col serbatoio di benzina giusto alla fine: nove litri. Non credevo di svuotarlo ma avevo usato le marce basse più del solito.
Un giovane simpatico, piccolo, magro, leggero e snello di 19 anni, Lwanga, mi aveva accompagnato.Siamo nel pieno della stagione delle piogge e le erbe in più tratti della strada sono alte e piegate verso il centro della carreggiata ridotta alla larghezza di un sentierino di montagna in molti tratti. Le pozze d'acqua stradali contrariamente agli altri anni non erano ancora piene. Il ragazzo si è fatto una gita mentre io mi sono sentito rassicurato di avere un aiuto se avessi trovato buche difficili da passare. Ora piove a più riprese durante la giornata o notte.

Dappertutto sono stato accolto bene. Ho cercato di sopportare e nascondere la mia infezione alle gengive accontentandomi di mangiare le ali della gallina o masticando poco la carne o prendendone poca. La pressione sulle gengive le avrebbe irritate di più. Ancora non sto bene. La gallina è uno dei cibi simbolici della festa; ma mi offrirono pure più volte pesce, una volta carne di scimmia e altre volte carne di bestiole prese con le trappole.

Ho visitato quindi dieci comunità cristiane. Ho potuto rispettare il programma inviato due mesi prima. Tutti mi aspettavano.

Ho passato tante ore seduto ad ascoltare. Quando scendeva la notte un bel fuoco ci faceva compagnia e illuminava i nostri volti e toglieva l'umidità dalla nostra pelle e vestiti.

Gli animali domestici che altrove in Europa all'ora attuale crescono in modo razionale e intensivo in gabbie e capannoni sono invece qui liberi di divagare padroni della situazione: maiali e maialini, galline e pulcini, capre e caproni, cani e gatti. Talvolta si trovano le galline in piedi sui rozzi banchi della chiesetta, talvolta sono le capre e capretti che attraversano la chiesetta oppure all'occasione della messa non ci sono ma l'odore loro di orina dietro all'altare fa capire che anche loro pregano a loro maniera e intorno all'altare quando i fedeli-umani non ci sono. Le chiesette sono la più parte senza porte.

Tante volte succede che mentre il padre presiede la Messa almeno due donne rimangono alla cucina per preparare un solenne cibo all'ospite: carne e riso o manioca.

Profumi di olio che brucia, odori di cibo che frigge, rumori di olio che frigge arrivano all'altare. Intanto il gallo canta indipendentemente dal ritmo della messa!!

A volte il molesto fedele dalla cresta rossa, viene cacciato con la fionda di un fedele che perde la sua concentrazione mentre il padre fa la predica un po' più lunga che in città. La visita del missionario è trimestrale e semestrale dove le erbe della savana si sono fatte fitte da trapassare e i km restano molti.

Le messe durano la media di due ore. La gente ama cantare e smuovere il corpo mentre io mi contento di movimenti piccoli. Il ritmo dei tamburi tieni gli animi febbrili. In alcune grandi chiesette i preadolescenti organizzano danze di accompagnamento dei diversi momenti della messa. Alcuni sono organizzati con tuniche ad hoc e un artigianale aggeggio per incensare . Per venire alla messa e a salutarmi la gente mette il migliore abito e alcuni scarpe di cuoio nero con qualche rammendo. Il cortile della cappella si anima di persone e di abiti colorati che fanno la festa dell'incontro.


Giovedì, 25 agosto pomeriggio

Una bella emozione, piccola ma anche grande: questo pomeriggio ho ricevuto dall'Italia tre DVD: Il cammino di Compostela, La mia Assisi e Due papi per due millenni.

Così potrò farli vedere in parrocchia.


Sabato, il 27

Questa domenica andrò a celebrare la Messa al km 27, al villaggio Nzibeli. Oggi sono rimasto in casa. Ieri però di ritorno da un piccolo villaggio, lontano 30 km, dopo 4 km avevo bucato. Dopo qualche esitazione, visto che la perdita d'aria era lenta, avevo deciso di pompare la ruota lungo il percorso a più riprese. Gesland un seminarista di teologia, mi accompagnava. Mi aiutò molto a pompare circa nove volte la ruota fino a casa. Che bello arrivare a casa ancora con la luce del sole sulla strada. Di notte le buche e le pozze d'acqua si vedono poco.
Oggi pomeriggio abbiamo inaugurato il campetto di pallavolo davanti alla grande sala parrocchiale. Due robuste canne di bambù erano il supporto della rete. Ragazzi e ragazze giocavano in buona armonia, mentre altri provavano i canti in chiesa ed altri ancora in una saletta facevano prove di dizione per la proclamazione della parola di Dio per domani. Intanto sul prato a fianco della chiesa in un altro angolo d'essa i bambini si organizzavano per animare la loro messa cioè quella delle 9h. Che bello vedere gli spazi parrocchiali occupati da tante persone che in nome di Gesù si trovano insieme.

Ndubala: il fuoco è la luce naturale della notte e toglie l'umidità della notte
 Baba:  le capre e altri animali domestici sono il pericolo costante della strada
 Kandao: le macchine non passano più ma rombano delle moto stracariche guidate da robusti giovani

Kasibu: il gioco del calcio è diffuso ovunque

Gbodade: una mamma anziana mi prepara la buona cucina locale


Dama: si avvisa la gente del mio arrivo

Kasibu 089: eccomi davanti al mio palazzo