martedì 6 aprile 2010

Dopo la Pasqua


Anche pasquetta è passata. Le scuole sono chiuse per tutta la settimana. Sono rientrato al centro domenica che era già buio, alle 19h. Il faro della moto era debole. Su queste strade non si può correre più dei 40h. E’ da evitare il viaggio di notte. Di giorno comunque le capre e i maiali sono un pericolo costante. Domenica mattina nel mio piccolo spostamento di 22 km da un centro di settore all’altro sono caduto due volte e ogni volta non ho aspettato più di 15’ per avere soccorso ad alzare la moto da terra. Una volta arrivato ho fatto una “doccia” e poi ho incontrato e fatto l’appello degli alunni che si erano preparati a ricevere Gesù nei sacramenti dell’Iniziazione Cristiana. Quelli che erano stati battezzati da bebè hanno ricevuto il Sacramento del Perdono mentre altri hanno ricevuto il Battesimo. Poi ai due gruppi ho dato l’Eucarestia intingendo l’Ostia. Avevo trascorso il Triduo Pascuale al km 70, al villaggio Trois Ponts. Là avevo benedetto le ostie durante la notte (22h)e lasciato una piccola quantità per il mattino che il papà catechista,guida della preghiera, avrebbe distribuito al mattino in assenza del sacerdote. Per fare il rito della benedizione del fuoco e della luce mi sono costruito un cero pascuale all’occasione. Poi ho invitato la gente ad accenderlo con la resina degli alberi ad ogni domenica del periodo pascuale. Avevo fatto conficcare nel terreno vicino al leggio una canna di bambù di grosso diametro e sulla sommità ho conficcato una scatola di conservati per la salsa di pomodoro. Con una valvola di camera d’aria avevo fabbricato la base per mettere uno stoppino-un pezzo di cannottiera-incastrato su un pezzo di latta. Con me avevo del petrolio per alimentare la fiamma.Sopra ho messo un vetro delle lanterne a petrolio che si trovano nel mercato locale. Durante la celebrazione 12 ragazzine danzavano intorno all’altare. Avevano una striscia gialla o bianca sulla fronte e sventolando uno scopino di di striscie bianche ricavato dalla tela di sacchi bianchi di nylon in vendita nel piccolo mercato locale. Con delle lampade a diodi che ora sono diffusissime e consumano poco, alimentate da pile, sia i lettori che la corale potevano leggere i testi  e togliere un po’  il buio dai volti di tanti partecipanti, circa un centinaio. La partecipazione al mattino è certamente il doppio. Questa domenica essendo arrivato al villaggio verso le 11, abbiamo cominciato la messa alle 12h30 e terminata due ore dopo. Poi sono andato a benedire la salma di una giovane guardia del parco forestale Garamba, distante 150m. Il sole dardeggiava. Alle 17 ho ripreso il viaggio di ritorno per arrivare quasi alle 19 in città. In questo viaggio non avevo accompagnatore. Lungo la prima parte del percorso al mattino presto avevo superato tre piccoli camion in convoglio e impantanati in prossimità di un fiumicciattolo. Un giovane accompagnatore di un camionista mi aveva aiutato a fare passare la moto su un punto critico dove un camion occupava tutta la carreggiata. Le strade della foresta hanno perso la loro originale larghezza. Mancando la manutenzione ci ha pensato la foresta e le piogge a fare sparire la strada.La larghezza della strada è mediamente solo di 2,5m con solchi scavati dalla pioggia. Le celebrazioni pascuali con il sacerdote sono vivaci e motivo di gioia per le piccole comunità della foresta. Durante le grandi feste i villaggi si radunano per settore e si prepara meglio la festa. Molte persone arrivano la sera prima e bivaccano alla meglio.
Ieri lunedi sera verso le 18h su invito di un anziano papà sono andato a pregare al cappezzale di una giovane mamma che forse aveva 25 anni. Una lampada a olio costruita con una scatola di sardine,illuminava la casetta-stanza. Un fumo grasso era nella casetta.C’erano là i due bambinetti suoi di 3 e 5 anni che silenziosi e tristi mi fissavano lo sguardo. La donna era ammalata da tempo;era magrissima. Ho appreso che è morta stamani alle 5h. Ieri sera la donna,Bibiscia,mostrava di capire,i suoi occhi erano attenti ma non parlava più. Mi sembrava ammalata di AIDS. Tante persone muoiono senza capire bene il perché. Molti attribuiscono la morte alla maledizione lanciata da qualcuno. Questa settimana resterò alla base.

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