martedì 21 giugno 2011

Il Vescovo visita la sua gente


Eccomi presente a voi nella preghiera e con questo post. 
La Chiesa locale della diocesi di Isiro-Niangara, sta crescendo in numero e sapienza, grazie alla comunione delle altre Chiese che voi amici rappresentate in modo informale e anonimo.
Qualche settimana fa, proprio domenica 29 maggio ero in foresta a preparare insieme ai cristiani la festa dell'Ascensione e accogliere il vescovo locale che aveva accettato di venire a dare il sacramento dello Spirito Santo a 61 adolescenti e adulti del raggio di 40 km. La più parte della gente non lo aveva mai incontrato. Ci saranno state circa 250 persone. Anche la comunità protestante, denominata Seca 16, è venuta a salutarlo e offrirgli un presente. Un giovane capo tribù gli ha offerto una capretta e i consiglieri della cappella un'altra capretta. Mentre i villaggi gli hanno offerto una ventina di galline. Ecco nella foto due bici di giovani che hanno percorso 65 km col carico delle offerte da consegnare alla casa del vescovo.


Furono presentate due belle sedie a sdraio, tipiche dell'artigianato locale.
Il vescovo rimase molto contento della visita nonostante la fatica del viaggio in moto. In più tratti scese dalla moto per lasciarla passare guidata da un bravo uomo fac-totum alla casa del vescovo, mentre lui a piedi passava le brutte buche.
La gente gli andò incontro e lo accolse 200 m lontano dalla chiesetta. Tra canti e sussulti di gioia lo accompagnarono al cortile dove io e altri adulti lo attendavamo. Una casetta nuova di fango e foglie per tetto cinta da un recinto di rami di palma e con fiori era almeno per un giorno il suo nuovo palazzo. Al mattino presto della domenica, alle 7h, mi aiutò per un'ora a confessare la gente. Molta gente era arrivata la sera precedente e aveva campato in qualche modo su delle stuoie. Alle 5h30 all'alba era già in piedi. La giornata ha un ritmo solare. Verso le 8h15 prendemmo insieme una tazza di caffè scaldato in un pentolino bello nero di fumo di legna.
Anch'io ero alloggiato nella sua casetta con il fango ancora fresco delle pareti. Era grande 5m x2,5. Era strettina ma sufficiente.

I cristiani hanno sentito forte che sono membri di diritto e parte integrante della Chiesa locale e che "papà episkopo" li ha nel cuore.
Hanno potuto fare domande e scherzare col loro padre spirituale che sempre sentivano nominare durante la preghiera della messa ma senza averlo mai incontrato. Hanno appreso che il loro centro di settore potrebbe divenire in un lontano futuro altra parrocchia con strutture stabili se loro s'impegnano a collaborare e a fare crescere la comunità locale.

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