sabato 4 gennaio 2014

Note Sparse Dopo Il 19 Dicembre 2013


Natale ore 17:00

E’ da una settimana che non scrivo. Mi fa ancora male la schiena e non solo ma anche un po’ la gamba sinistra. E’ un inizio di sciatica. Domenica 22 ero andato lontano 45 km al villaggio piu’ lontano di nome Taduru. Là la mia schiena ha sofferto le scosse del percorso. Ho fatto male lasciare guidare al collaboratore e stare seduto dietro. Al ritorno avevo guidato io. Troppo tardi. Quegli ultimi 20 km sono in zona frequentata da ribelli ugandesi LRA. E se li avessi incontrati? Vestono come i nostri soldati congolesi. Ma hanno spesso capigliature arruffate. Il mio collaboratore mi disse: viaggiamo in nome di Dio. Ci proteggerà. Eravamo sereni e pronti a guardarli bene in faccia come fratelli e non come nemici. Da tempo non si sente parlare di uccisioni o torture ma di rari saccheggi e rapimenti a scopo di trasportare la refurtiva al loro seguito. Nel villaggio ho trovato tantissime casette costruite vicinissime per scopo difensivo. E’ loro costume invece costruire abitazioni molto lontane tra loro, avendo loro molto spazio. Un adulto del paese però mi diceva che se una capanna avesse preso fuoco sarebbe stato tutto il villaggio distrutto. Mi è stato facile visitare quattro anziani allettati e dare loro l’Eucarestia oltre al sacramento del perdono. Ho dovuto ricorrere al traduttore in lingua zande perché erano persone non scolarizzate e 100% zande. Fuori casa cammino con scarpe chiuse e pantaloni lunghi. La polvere è ora tanta. Sono diffuse ora le zecche della sabbia. Le condizioni igieniche erano piuttosto precarie. Sia la capanna che il letto o la sedia erano in qualche modo ancora agibili. La mia visita era molto apprezzata. Infondevo coraggio e fiducia in Dio amore nonostante la loro indigenza. 

E’ il tempo della secca, non piove da un mese. 

La gente lascia le capre libere di circolare per il quartiere in cerca di cibo. Esse amano i dintorni della parrocchia per ritrovarsi. Le loro grida prendono il posto di quelle dei bambini ritiratisi per mangiare. 

Un bambino stamani mangiava della canna da zucchero e gettava per terra la scorza tolta coi denti. E’ stato bravo; al mio primo richiamo al galateo e alla nobiltà della piazza si è piegato a raccogliere i pezzi e a gettarli a 10 m dove c’era una buca. Lui era vestito bene e in compagnia di altri compagni vicino alla chiesa. 

Oggi dopo la messa prima delle 6,30 sono stato molto tempo nei dintorni della chiesa in contatto di altri che custodivano le bici di quelli dentro intenti a pregare. Una bici aveva una catena che ne bloccava tre. Un giovane prete diocesano Jeanmarie celebrava la seconda e aveva anche da battezzare undici bebè. Che disordine in ufficio parrocchiale. La tavola era una montagna di carte e di registri d’archivio. E’ da tempo che nessun confratello se ne interessa ma lascia fare all'assistente parrocchiale che è pure bravo in tante cose. Dentro di me ne ero irritato. Mentre in sacrestia c’erano vestiti dappertutto e profumo umano. Sono da poco arrivato. Devo avere pazienza. Stasera noi comunità comboniana, preti e non ceneremo con le suore congolesi che sono cinque abbastanza giovani. Collaboreremo portando delle birre e succhi di frutta. Cosi stiamo insieme un po’ e festeggiamo il Natale. Sarebbe stato pure bello prevedere la preghiera dei vespri insieme. Ci accontenteremo di un canto prima di sederci alla tavola. 

CAPODANNO 2014, mercoledì 21:30

Stasera le suore domenicane caterinette ci hanno ricambiato la visita. Ieri l’altro, lunedì pomeriggio siamo stati due ore insieme a riflettere e scambiare esperienze e opinioni su come animare la nostra comunità parrocchiale Namboli (= madre di Dio). Loro sono cinque e 4 su 5 giovani. La corale è il gruppo più vivace e frequentato dai giovani e adolescenti. Questa mattina siamo stati allietati dalla visita del vescovo Richard che ha presieduto l’unica messa e ha fatto colazione con noi. La celebrazione è durata tre ore, dalle 7h alle 10h. Alcuni canti non meritano: troppo lunghi e ripetitivi. I cristiani erano numerosi. Abbiamo raccolto la somma del valore di 78 € e un po’ di prodotti della terra, come riso, fagioli piccoli e 3 mani di banane. Mentre una domenica normale si raccoglie non più di 40€. La gente deve imparare a collaborare di più perché può dare di più. L’entrata economica parrocchiale è solo domenicale ed è misera. La domenica di Natale è stata eccezionale: 230€. Dal lunedì sera fino a domani mattina siamo allietati dalla visita del confratello Eliseo Tacchella; non è più padre provinciale dalla mezzanotte. E proprio qui da noi si è ammalato di malaria. Domani partirà comunque e ritorna alla capitale, molto lontana: 2000 km. Oggi: niente microfoni in chiesa; i giovani toccando i fili precari dei loro box audio avevano provocato un cortocircuito della corrente a 12 volt. C’è da cercare un altro fusibile!!
CAPODANNO. Ieri sera abbiamo fatto una celebrazione della parola al pomeriggio per ringraziare Dio della vita avuta e chiedergli perdono dei gesti di non amore e chiedergli aiuto ad essere migliori. Eravamo circa quaranta persone. Mentre la notte noi religiosi/e e preti diocesani ci siamo trovati intorno al vescovo a salutare la notte di San Silvestro. Cosi ho avuto il piacere di salutare tante persone, alcune delle quali ben conosciute.


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