mercoledì 1 ottobre 2008

Violenze di Frontiera


Dungu, il sabato 27.09.08

Oggi c’è mercato qui vicino a noi. I prezzi dei generi alimentari sono aumentati. Abbiamo stamani ricevuto la visita del prefetto della scuola secondaria,Istituto Duru a Duru. Ci ha consegnato la lista degli alunni rapiti dalla LRA il 17 settembre:61.Fra poco parto in moto per attraversare la cittadina e raggiungere il sito internet. Passerò davanti all’ abitazione Monuc,teatro di saccheggio giovedi scorso. Sono sette km su strada pessima.In questo momento dovrebbe avere luogo una riunione tra autorità e altre persone influenti del territorio in centro città nella parrocchia guidata dai preti locali. L’autorità locale, capo di “collettività” è il convocante, Constant.
 
 
Dungu, il venerdì 26.09.08

Un camion con militari congolesi è posto all’incrocio delle strade col muso verso il nostro ponte sul fiume Dungu. Altri militari congolesi fanno la guardia alla casa degli “Osservatori”. Un grande telaio(chassis) di camion sbarra ancora la strada verso il secondo ponte e la zona amministrativa. E’a soli 100m dal camion dei militari. Era stato messo ieri dalla folla per sbarrare il passo ai mezzi Monuc. Oggi padre Xavier è potuto passare colla macchina entrando nel cortile della casa dell’Ofida(agenzia della dogana) che sta difronte alla barriera. Ci si interroga chi sta dietro ai pochi fanatici che hanno scaldato le orecchie anche ad altri faciloni e hanno osato tanto. La polizia locale è apparsa inesistente. Cosi i capi.Stamani ci sono stati due voli: un quadrielica e bielica. Abbiamo avuto la breve visita del governatore regionale che è venuto fino in città ma ha preferito non pernottare. Certamente era a bordo del bielica che è decollato verso le 15h. Nelle nostre strutture parrocchiali abbiamo ospiti famiglie che vengono da 60-90 km, cioè dal territorio della parrocchia di Duru. Ci sarebbero altre storie tristi da raccontare. Aumenta il numero degli assassini a sangue freddo, per opera della LRA. Ci sono cadaveri insepolti o che galleggiano sui fiumiciattoli. Le vittime sono normalmente uomini, colpiti al collo e al fianco colla baionetta e poi finiti a colpi di bastone o martello sulla testa. Alcuni LRA vestono in civile. Molti portano stivaletti, fucile e altro. Piombano nella notte nei cortili. Fanno la caccia all’uomo. Un nipote della moglie del nostro cuoco e poi lo zio di un ragazzo incontrato ieri sono tra queste vittime. In città e in tante famiglie diventa difficile sfamare la gente ospite. Nel cortile del nostro cuoco ci sono 19 ospiti. Mentre i membri della famiglia sono otto.I capi locali sembrano non esistere. Non abbiamo stock alimentari per emergenze. Ci sono le campagne che hanno ancora molta manioca e pondu ma ancora per poco tempo. Tocca alla autorità civile organizzarsi. Questo sabato padre Javier andrà ad incontrare il capo di “collettività” . C’è da distinguere tra gli scappati quelli dei vicini villaggi, semplicemente per eccesso di paura.
Oggi le scuole non sono state aperte. Tutti i centri scolastici della parte Est non si apriranno più.C’è troppo pericolo e paura. Un centinaio di alunni sono stati rapiti in tre villaggi in un solo giorno:Kiliwa,Duru,Bayotè. La furia distruttiva e assassina della LRA dice che la popolazione deve sgomberare.  
 
 
Dungu, il giovedì 25.09.08
 
Altre notizie tristi arrivano alle nostre orecchie tramite gli sfollati che cercano alloggio da parenti o amici o alla missione/parrocchia cattolica o protestante Seca o Aog. Dei disordini si registrano nella cittadina Dungu. Sapremo meglio nei giorni a venire le cause e le dinamiche di essi. Un piccolo elicottero della Monuc, basato alla base aerea,Monuc, 5km fuori Dungu, a est, sull’asse stradale sudanese,Est. Ha sorvolato più volte il quartiere nostro, Bamokandi e quello del Centro, tra i due fiumi, Kibali e Dungu. Credo che nel quartiere Uye, non sia successo niente; in esso risiede il nostro vescovo, Richard Ndomba, rientrato sabato scorso e poi ci sono i servizi logistici diocesani della “Procura”. Al Centro ci sono il quartiere della polizia e quello degli uffici statali, nel passato chiamato “zone” e ora “territorio”. Da quest’anno al Centro si sono stabiliti anche, in una vecchia abitazione coloniale,ora proprietà del capo di “Collettività”( insieme dei villaggi, cioè circondari aventi una gestione tribale), gli ufficiali militari Monuc (Apparato militare ONU in Africa), meglio chiamati “Osservatori della Monuc”. Sono circa 5 e di diverse nazioni:Egitto,Mali,Giordania,Uruguay,Bolivia. Ho appreso tardi verso mezzogiorno che della popolazione verso le 8h aveva sfondato il portale del cortile della autorità Monuc e spinto fuori fuori sulla strada una delle loro auto, Toyota, climatizzata, e poi dato fuoco. Hanno fatto irruzione nel loro cortile e abitazione e fatto danni di cui non sappiamo il valore. Mi ricordo che entrai una volta nella loro veranda. Era domenica pomeriggio. Accompagnavo il confratello Gobbi che veniva dalla missione Duru, vicino alla frontiera e in pieno territorio LRA, per uno scambio di informazioni. Vedetti una grande parabolica di 2m di diametro piazzata su un rimorchietto. Speriamo sia senza danni! Non ho ancora passato il ponte del nostro quartiere per andare a vedere.Era mia intenzione farlo ma la barriera che incontrai sulla strada-erano le 10h30- mi fece cambiare parere.
Mi trovavo in moto sulla strada principale per Duru, ancora nel nostro quartiere, quando stamani alle 9h50 circa incrociai un convoglio della Monuc a tutta velocità,con soldati col casco blu postati con mitraglia sopra i veicoli; andavano in città. Mi chiedevo cosa era successo, ne ero allarmato. I soldati congolesi erano con loro;un camion bianco della Monuc era carico solo di loro. 10’più tardi raggiunsi il camion che avevo incrociato e che era alla fine del convoglio, giusto quando rallentava a causa proprio di una barriera stradale fatta dalla gente, giovani del nostro quartiere chenon conoscevo. Ero con un papà che aveva sepolto un suo figlio di 25 anni giorni fa, martedi 22/09,ucciso colla baionetta nella notte di domenica 21/lunedi22 sulla strada di Duru al villaggio Kpayka,15km dopo Kiliwa, verso Duru. Era nel pieno della notte quando dormiva con ospite un amico che veniva dal villaggio Ngilima per soccorrere la sua famiglia quando entrambi furono trascinati fuori della casa e pugnalati. L’ospite ancora agonizzante fu ucciso a bastonate.
Questo papà, è il fratello maggiore della moglie del nostro cuoco. La colonna Monuc era composta di 4jeepponi,tre autoblindo e un camion. Nel frattempo nella mattinata arrivarono due aerei quadrielica della Monuc, probabilmente per scaricare materiale logistico. Anche ieri pomeriggio un quadrielica alle 16h sorvolò la nostra chiesa in direzione della pista lontana 4km. La Monuc sta certamente accelerando gli aiuti pure agli stessi militari congolesi che non hanno per supporto logistico che la Monuc. La gente accusa la Monuc di non prendere la difesa di essa e ritiene la monuc complice della LRA. A mio avviso c’è qualcuno tra la popolazione che insinua di proposito falsità. Incontrammo giovani che invitavano altri sulla strada a formare un gruppo ed andare manifestare la loro collera alla base aerea monuc. Non abbiamo notizie maggiori in merito.
La A.T.-amministratore del Territorio- massima autorità civile, politica, congolese locale, è mal vista dalla gente. Giorni fa ha tenuto un discorso alla radio protestante invitando la gente alla calma ma sembra con un tono che svalutava troppo l’allarme della gente e le numerose notizie di morti che supera di gran lunga la decina menzionata dal signor A.T. Ho appreso che si era reso introvabile.La barriera vicino al ponte del nostro quartiere era vicino all’abitazione del capo del “groupement”,circondario. Dov’era oggi? E l’altro capo locale di quartiere, suo braccio destro dov’era oggi? Ho invitato in più posti dove mi sono fermato tra la gente a parlare di invitare il capo locale a parlare al mercato e dare spiegazioni alle domande della gente questa domenica verso le 12h. Verso le 13h oggi i soldati congolesi hanno sparato in aria a più riprese per intimidire la gente e fare sgomberare le strade. Un certo numero di persone ha preso la fuga nelle campagne temendo il peggio. Il mio confratello, Javier ed io abbiamo cercato di intrattenerci colla gente nelle vie adiacenti della missione e incoraggiare a rimanere a casa calmi. 
 
 
Dungu,  il martedi 23.09.08

LRA (Lords Resistent Armee) sono mostri non uomini.Mercoledi mattina,17 settembre, è stata una giornata di violenze su numerosi villaggi della parrocchia di Duru. Scuole e mercato sono stati i luoghi presi di mira.
Paura e tristezza sono nell’animo di tanta gente. Anche oggi le scuole sono chiuse
Oggi abbiamo cominciato in città a fare il censimento della gente scappata e rifugiatasi presso familiari o conoscenti. Parte della popolazione vicino alla frontiera sudanese è scappata in Sudan. Anche i nostri tre confratelli di Duru. Per Radioricetrasmittente e per sms abbiamo appreso che anche padre Mario Benedetti, settantenne, si è rifugiato in bici alla missione sudanese di Yambio,lontana 60 km da Duru, domenica sera. Chi scappa e’ gente della parrocchia confinante della Missione Duru e anche dei nostri villaggi più a est. I guerriglieri LRA hanno ucciso alcuni adulti a sangue freddo con macette o scure o pugnale;hanno bruciato scuole e case e distrutto beni quali moto, bici,bidoni pieni di olio di palma; hanno mostrato il loro volto e cosa vogliono. Hanno rapito un centinaio di alunni,degli insegnanti e alcuni adulti. Vogliono terra bruciata intorno a loro. Non vogliono che la popolazione li veda e possa dare informazioni alle nostre autorità civili e militari e della MONUC (ONU). Vogliono impadronirsi dei campi seminati della gente. Mercoledi scorso LRA si è presentata al momento del mercato su più villaggi verso mezzogiorno o nel primo pomeriggio. LRA si sente braccata e isolata a livello internazionale. LRA non ha più i tradizionali appoggi palesi o nascosti di quando stava in Uganda, sua patria. Il governo di Khartum non la sostiene più.
Kampala e Kinshasa sono contro. LRA conta-si stima­­-circa 900 giovani uomini, nascosti nelle foreste nostre verso la frontiera. Sono presenti dal 2003. Hanno fucili e altre armi che conservano per attacchi militari. Colla popolazione si servono per uccidere soprattutto della macette. Il fucile fa rumore ma la macette no.
Venerdi è stato un giorno di panico cittadino. Alcuni genitori hanno seminato il panico nelle scuole quando si sono presentati durante le lezioni per ritirare i loro figli e hanno sparso la notizia che la cittadina sarebbe stata attaccata dalla guerriglia LRA. Qualche autorità e dei preti pure hanno cercato di nascondersi. Padre Xavier ed io, già un po’al corrente dei disordini al villaggio, Kiliwa,45km a est,avvenuti il mercoledi, pensammo di visitare le autorità della base aerea Monuc a 5km direzione Est e metttere insieme le notizie che arrivavano da più parti. Erano le 13h. Incontrammo un centinaio specie donne e bambini sulla strada che scappavano e venivano dai villaggi dell’asse stradale, Dungu-Duru:est/ovest. Un grosso aereo quadrielica,bianco, della Monuc colle lettere UN arrivò alle 10h e poi durante la giornata tre grossi elicotteri con una grande elica portarono materiale presubilmente logistico militare. Almeno per due notti due blindati medi della Monuc e delle jeep sorvegliarono la cittadina e i suoi tre ponti. Due fiumi Dungu e Kibali si incontrano e originano il grande fiume Uele. La monuc ha di fronte al suo campo,poco lontano e aldilà della pista aerea in terra battuta, un campo delle forze armate congolesi (FAC), un gruppo di fanteria di 300 unità. Facevano la ronda su Dungu insieme. Mentre le FAC ricevono il loro aiuto logistico, tengono da sabato due posti di blocco a 25km (Limai) e 45km(Kiliwa) in direzione Sudan. Molte scuole in Dungu non hanno ripreso oppure parzialmente. Alcuni insegnanti non si sono ancora presentati. IL ciclo completo della E.P. Kiliwa ha gli edifici bruciati. Alcune case del vicino campo dei catechisti e insegnanti pure. La chiesa vicina è intatta. Si contano 4 adulti uccisi a Kiliwa.Sono stati presi di mira i capi di villaggio di Kiliwa,Duru,Bayotè.Quest’ultimo arrivò ieri a Dungu con grosse ferite di macette. E’ fuori pericolo. Una donna di Kiliwa è morta ieri dopo essere arrivata a Dungu, in seguito alle ferite di pugnale subite giovedi scorso. Giovedi fu ucciso a Kiliwa sulla strada principale il pastore protestante delle confessione SECA. Era in bicicletta e trasportava due bidoni in plastica, pieni di olio di palma;ciascuno di 20l;lo uccisero a colpi di scure sulla testa; gli distrussero la bici e i bidoni.
Il capo del villaggio di Kiliwa fu ucciso a colpi di macette durante il mercato del mercoledi e poi dato alle fiamme. Il capo del circondario di Kiliwa era al mercato quando fu preso. Si dice che durante il cammino gli fu cucita la bocca e più tardi ucciso. Non abbiamo conferme. Due ragazze di Kiliwa prese al mercato riuscirono a scappare uno o due giorni dopo, quando erano a circa 10km da Kiliwa. Stavano raccogliendo legna da ardere con una terza ragazza che invece fece ritorno al gruppo campato in direzione del parco della Garamba. Raccontarono al posto di blocco di Limai che i maschi legati e rapiti erano sono 14 e le ragazze 10 invece di 12. Tutti di Kiliwa. Ma con loro dovevano esserci anche degli adulti. Alla missione di Duru è la desolazione. Sembra che arrestarono gli alunni di 4 classi secondarie, Institut Duru. Forse circa 80. La scuola non aveva cominciato il suo ritmo normale-dicono- e molti alunni erano assenti. Arrestarono pure degli insegnanti. Alla Missione fecero saccheggio e caricarono il bottino sugli alunni. Trovarono padre Gobbi e Magalasi. Chiesero notizie di p.Benedetti Mario che ebbe il tempo di scappare fuori e nascondersi nel villaggio, prendendo con sè il telefono satellitare,Turaya e dare notizie altrove. L’edificio antico e più grande del complesso abitativo fu dato alle fiamme. Le lamiere del tetto, si sono fuse.Rimangono che dei mattoni annerriti. Là c’erano anche le stanze e uffici di p.Magalasi e Mario. Anche la radio trasmittente era là al solito posto, vicino alla veranda. L’ufficio parrocchiale e annessi della missione non furono danneggiati. P.Gobbi fu ben legato, interrogato e poi picchiato. Gli tolsero gli occhiali,l’orologio e le scarpe. Il giorno dopo, giovedi, p.Gobbi e Magalasi furono trasportati con due moto di conoscenti, capitati per caso nelle vicinanze, in territorio sudanese, nella cittadina di Yambio. P.Mario si decise e ne fu convinto da altri solo giorni dopo a raggiungere Yambio domenica in bicicletta. A Duru ci furono 4 uccisioni. Il commerciante Rafael è uno di quelli confermato in fretta. La sua moto e un’altra di un vicino furono chiuse in una sua casa e date alle fiamme. I guerriglieri si sono ritirati ma alcuni villaggi sono visitati tutt’ora. Il capo di Bayotè mentre sembrava morto e abbandonato nel suo cortile fu rivisitato ma senza la stessa furia assassina. Rapirono alcuni membri della sua famiglia.
Secondo la testimonianza del direttore scolastico del villaggio vicino, Lilika, 12 alunni furono rapiti. La strada principale che ci assicurava carburante e altre merci in provenienza dal Sudan ci resta sbarrata. Il nostro piccolo aereo della diocesi ha quasi finito la sua riserva. Le altre strade sono impraticabili. Solo le moto e le bici stracariche passano. Sulle vie di Dungu e dintorni gira gente alla ricerca di una nuova dimora, almeno provvisoria. La paura è ancora tanta specie in quelli che vengono dai dintorni nord-est. Alla Missione di Bangadi, 90km nord da Dungu, non ci sono scuole aperte neppure là. Dicono che gli LRA sono stanziati a 30 km nord-est. Mentre qui a 55 km est.
Là non c’è ancora una base militare FAC. Quale evoluzione? Il capo politico locale, di Dungu, A.T.(administrateur territorial) assicura che fra giorni ci arriverà in soccorso una brigata di soldati. Intanto manda sms alle sue autorità superiori per aggiornarle e si incontra con altre autorità nel “comitato di crisi”. Stiamo facendo il censimento delle persone scappate a Dungu. C’è chi è abbondante nelle cifre:30.000...assurdo e chi cerca di essere onesto e realista e estima una cifra per eccesso di 750 persone. Tanta gente vive e si nasconde ancora nelle campagne controllate dal LRA. Altri sono scappati aldilà della frontiera. La popolazione di Dungu non supera i 6000 abitanti. Lunedi 24 un papa catechista di Limai ci ha confidato la sua tristezza:inviò la sua figlia di 15 anni ad una sorella di lui catechista. Sembra finita nelle mani dei LRA. Una coppia incontrata questo martedi,ospite di una famiglia a noi confinante, ci confida che era in viaggio con 5 figli, diretti a Dungu, quando incontrò gli LRA. Presero possesso di 4 figli. Gli lasciarono il penultimo di forse 5 anni. L’ultimo aveva 2 anni e mezzo. Altra famiglia, arrivata ospite dalla moglie del nostro cuoco, racconta che il fratello della moglie fu ucciso a bastonate nel suo cortile al villaggio Kpayka, domenica nella mattinata. Non si spiega la ragione della uccisione. Il direttore della scuola primaria del villaggio, Nakale, è arrivato a Dungu. Racconta che la sua casa a Duru fu bruciata. Una sua nipote, di 14 anni, mentre era in classe all’Istituto Duru a Duru fu portata via con tutti i compagni. Spero di incontrare presto il professore Tumba dell’Istituto Duru arrivato a Dungu che riusci’ a sfuggire alla cattura nella confusione generale. La gente si chiede che cosa fa il governo per difendere le sue frontiere. La sfiducia della gente è tanta.
Ciao dal Congo P.Franco Barin
 

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